di Gianmarco Di Napoli
Restituire dignità a una città dilaniata dalla follia devastatrice degli anni Cinquanta e dallo sviluppo selvaggio, e spesso abusivo, dei decenni successivi. Riavvicinare, culturalmente e attraverso i servizi, i quartieri periferici al Centro e far recuperare a quest’ultimo quella valenza storica intorpidita dalla concezione che bastava tenere in piedi la Colonna e il suo circondario per tutelare una tradizione ultramillenaria. Restituire valore a quella costa splendida che per decenni è stata bistrattata, relegata a ricettacolo di baracche per villeggianti abusivi, colonizzata da improvvisati “operatori turistici” che si sono impossessati di chilometri di arenile piantando semplicemente ombrelloni arrugginiti.
Sarà forse un segno del destino che proprio nelle stesse ore in cui il sindaco Mimmo Consales presentava insieme al suo staff la maglia infrastrutturale del nuovo Piano urbanistico generale, il Consiglio provinciale approvava la cessione al Comune della litoranea nord (ormai ex s.p. 41) e la Corte di Cassazione rimandava la decisione sulla possibile confisca di Acque Chiare. Proprio il rilancio della costa tra Brindisi e Torre Guaceto e il salvataggio con successivo rilancio del villaggio (che secondo il nuovo Pug sorgerà in zona turistica e non più agricola, origine questa di tutte le disavventure giudiziarie).
Per Consales, e per l’assessore al’Urbanistica Lino Luperti, è l’occasione di legare in maniera indissolubile il suo nome alla storia di questa città, almeno per i prossimi vent’anni, ed è una carta che il sindaco ha dimostrato di volersi giocare bene, sin da quando ha deciso di defenestrare il prof Giorgio Goggi, licenziato la scorsa estate a causa di presunti ritardi nella redazione del piano e affidandosi all’architetto Francesco Karrer, docente dell’Università di Roma. Intorno a Karrer, Consales ha voluto costruire uno staff composto esclusivamente da tecnici della struttura comunale, con un duplice obiettivo: da un lato risparmiare notevolmente sui costi, dall’altro contare su chi la città la conosce bene, in tutti i suoi risvolti.
LA CITTA’ STORICA. La nuova Brindisi, da qui parte l’idea del Pug, nascerà da una rivalutazione del suo centro storico che non verrà più identificato con la collinetta che parte dalle Colonne romane e arriva sino al teatro eretto fra i resti dell’antico rione degli Scaunari. La città storica sarà quella compresa tra il Seno di Levante, quello di Ponente e la cinta muraria. E arriverà sino all’inizio della via consolare Appia. Valorizzare i percorsi storici, offrire ai turisti, ma soprattutto ai cittadini, la testimonianza di una città che non solo è cresciuta in ampiezza ma che nei secoli è mutata strato dopo strato con un singolare sviluppo verticale in cui ciò che non andava più bene veniva coperto.
Il Pug sarà realizzato seguendo pedissequamente il Piano Territoriale paesaggistico regionale e questo dovrebbe rappresentare un ottimo viatico per l’abbreviazione dei tempi oltre che per una proficua omologazione dello sviluppo futuro della città in un’ottica pugliese. Lo ha sottolineato più volte l’architetto Teodoro Indini, uno dei tecnici dell’Urbanistica che sta lavorando sul piano.
TUTURANO E MATERDOMINI. Due le zone al di fuori del perimetro urbano che con il Pug si intende recuperare per tirarle fuori dall’oblio: abbandonate a loro stesse, marginalizzate per troppi anni. La frazione di Tuturano, che più volte – giustamente – ha rivendicato l’autonomia sperando di assurgere al titolo di “paese” piuttosto che rimanere la periferia della periferia. E le zone di mare: Intappiate, Fontanelle e Materdomini, sorte senza alcun criterio edilizio e urbanistico, divenute il primo biglietto da visita di una costa che da potenziale attrattiva turistica inizia con palazzi venuti su privi di servizi, di collegamenti, di strutture. Come se fossero quartieri-dormitorio invece che il fiore all’occhiello della città.
COSTA NORD. E’ la grande scommessa della Brindisi della prima metà di questo nuovo secolo. I lavori di recupero delle spiagge, con la messa in sicurezza della falesia sono iniziati, il progetto per la realizzazione di una grande spiaggia per i brindisini in cala Materdomini (sarebbe probabilmente l’erede naturale dello storico lido Sant’Apollinare) già in fase operativa. La costa a nord della città è il tesoro meno sfruttato tra quelli che madre Natura ha regalato a questa terra. Da Apani a Giancola, da Acque Chiare a Sbitri, da Betlemme a Palmarini, da Foggia di Rau a Torre Rossa. Si vuole salvare Acque Chiare ma anche riqualificare l’edilizia già esistente. Ci sono le villette, le spiagge, le vecchie torri che presto saranno ristrutturate. La campagna con i vigneti che si affacciano sul mare, le due, le oasi marine, i parchi. Potrebbe diventare il fulcro di una nuova ondata di sviluppo turistico e aziendale e portare benefici enormi alla città.
PARCHI E RISERVE. Il nuovo Pug sarà orientato a creare una rete tra le meraviglie naturali e i beni archeologici sulla fascia costiera: la riserva di Torre Guaceto, il parco del Canale Reale, il canale Giancola, il parco delle Saline, la riserva naturale Santa Teresa e quella di Tramazzone. Previsto anche un piano di recupero della zona attigua al canale Patri che dovrà essere bonificata per diventare un’oasi simile a quella creata nel Cillarese.
MASCAVA E AUTIGNO. Maggiore dignità, finalmente, anche a chi risiede nella zona delle cave (e delle discariche) con bonifiche ambientali, il recupero delle aree degradate di cave dismesse, il rispetto dell’impatto ambientale delle discariche.
Nella nuova Brindisi non si potrà costruire più in zone ad alto rischio di allagamento. La realizzazione della questura e dei complessi abitativi attigui resteranno, si spera, l’ultima follia edilizia perpetrata in questa città. Le vie d’accesso dovranno essere degne di questa città e possibilmente filtrare il traffico a monte, facendo in modo che ogni ingresso sia funzionale a smaltire la propria parte di traffico senza che si debba entrare in centro prima di spostarsi verso la meta scelta.
Il progetto, come si vede, è ambizioso. Salvatore Brigante (Pd), presidente della Commissione urbanistica assicura che anche sul piano politico i tempi saranno brevi. Entro il 31 luglio il Pug sarà portato in Consiglio comunale, poi farà tappa alla Regione per tornare nuovamente nell’assise per la definitiva approvazione.
Sull’altro fronte continuano a muoversi come ombre i fantasmi del passato, una ricostituita consorteria di compagni di merende responsabile di disastri e protagonista di decine di inchieste giudiziarie che hanno segnato profondamente questa città. Sono loro, in questo momento, l’ombra peggiore. Il rischio reale che potrebbe allontanare ancora una volta Brindisi da concrete possibilità di sviluppo e farla ripiombare nel servilismo più cupo. Il partito degli affari, delle tangenti, la maledizione vera di questa città.