Matteo Farina e i suoi compagni in cammino verso la santità

Martedì 19 aprile alle ore 20 presso la Chiesa dell’Ave Maris Stella al rione Casale in Brindisi si svolgerà l’attesissimo evento pubblico dal titolo “Carlo, Matteo, Silvio: modelli di un nuovo Umanesimo” promosso dall’Apostolato della Preghiera e dall’Associazione Matteo Farina. Nel corso della serata interverranno la dott.ssa Francesca Consolini, postulatrice delle cause di Beatificazione e Canonizzazione attualmente in corso dei tre giovani e suor Annamaria Mulazzani delle Suore Oblate Benedettine di San Vito dei Normanni. Parteciperà S.E. Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni.

Protagonisti della serata saranno quindi tre ragazzi : Carlo Acutis (Milano 1991-2006), morto per una leucemia fulminante all’età di 15 anni, Matteo Farina (Brindisi 1990-2009), nostro concittadino, morto per un tumore cerebrale all’età di 19 anni, e Silvio Dissegna (Poirino (TO) 1967-1979) morto per un tumore osseo ad appena 12 anni. Nel nostro linguaggio comune saremmo portati a dire con tanta tristezza che questi giovani sono “prematuramente scomparsi stroncati da mali incurabili”… certo è vero, la malattia e la sofferenza hanno accompagnato le loro brevi esistenze terrene…. ma la tristezza non ha mai neanche lontanamente sfiorato le loro anime! E chi può dire se la loro morte è stata prematura o se piuttosto non dobbiamo rileggere le loro vite alla luce di questi versetti del Libro della Sapienza (4,13-14) : “Divenuto in breve perfetto ha compiuto le opere di molti anni. La sua anima era gradita a Dio, perciò Egli si affrettò di toglierla di mezzo al male.”?

Questi ragazzi hanno vissuto appieno, ciascuno secondo le proprie inclinazioni, le normali esistenze di adolescenti del loro tempo, presi da mille impegni tra scuola, famiglia, amici, parrocchia, sport, musica, computer….. Ma c’è stato un tratto distintivo che ha accomunato le loro vite sin dalla più tenera età: l’Amicizia con Gesù e la scelta di vivere secondo il Vangelo, accostandosi spessissimo ai Sacramenti e alla recita del Santo Rosario, testimoniando la loro Fede nel quotidiano e spargendo sempre intorno a sé gioia, pace e amore. Così ci racconta il nostro Matteo in uno dei suoi numerosi scritti: “….Abbattersi non giova a nulla, dobbiamo invece essere felici e dare sempre gioia. Più gioia diamo, più gli altri sono felici. Più gli altri sono felici, più siamo felici noi.”

E ancora: “la Fede non va tenuta dentro, ma bisogna esternarla agli altri”…. “per quanto mi riguarda spero di riuscire a realizzare la mia missione di “Infiltrato” tra i giovani, parlando loro di Dio (illuminato proprio da Lui), perché credo che solo un giovane possa riuscire a parlare ad un altro giovane, o comunque possa farlo meglio di un adulto.” E anche quando la malattia si affaccia nelle loro vite, Carlo, Matteo e Silvio la accettano eroicamente, abbracciando la croce con coraggio e sorprendente serenità, preoccupandosi più dei propri cari che di sé stessi, sopportando le sofferenze e offrendole per la salvezza delle anime e la conversione dei peccatori. Ciascuno di essi ha dato testimonianza di eroico coraggio, fiducia, tenacia ma anche sereno abbandono alla Volontà di Dio. La Chiesa oggi più che mai ha bisogno di queste figure luminose, esempi di una santità possibile nella vita di tutti i giorni che orientino il cammino delle nuove generazioni verso un umanesimo cristiano.

Papa Francesco nello scorso novembre durante il suo incontro con i rappresentanti del V Convegno Nazionale della Chiesa italiana dal titolo: “In Gesù Cristo il nuovo Umanesimo” rivolgendosi ai giovani così si esprime: Faccio appello soprattutto a voi, giovani, perché siete forti……Giovani, superate l’apatia. Che nessuno disprezzi la vostra giovinezza, ma imparate ad essere modelli nel parlare e nell’agire……Le mani della vostra fede si alzino verso il cielo, ma lo facciano mentre edificano una città costruita su rapporti in cui l’amore di Dio è il fondamento. E così sarete liberi di accettare le sfide dell’oggi, di vivere i cambiamenti e le trasformazioni.” Ecco l’auspicio dell’incontro organizzato dall’Apostolato della Preghiera e dall’Associazione Matteo Farina è proprio questo: che, attraverso la conoscenza e la divulgazione delle loro vite straordinarie, Carlo, Matteo e Silvio diventino dei veri modelli e testimoni autentici di fedeltà al Vangelo, dei fari che illuminino e orientino, con il loro esempio, le nuove generazioni di una Chiesa giovane e in uscita!

La location dell’incontro non è stata scelta a caso: la chiesa dell’Ave Maris Stella è innanzitutto molto capiente, visti gli standard di affluenza di pubblico delle precedenti manifestazioni cittadine incentrate sulla figura di Matteo (ricordiamo che nello scorso novembre, durante la presentazione del Dvd “Matteo:dono di Dio”, la gente rimase assiepata sulle scale esterne del teatro della parrocchia di San Vito Martire non riuscendo neanche ad avvicinarsi all’ingresso!). Ma la scelta è stata dettata da un motivo ben più importante della capienza dell’edificio; la suddetta Chiesa al rione Casale, retta dai Frati Minori Cappuccini, è stata la parrocchia di Matteo Farina, la culla e l’incubatrice della sua profonda spiritualità evangelica di ispirazione francescana.

Qui, tra i suoi parrocchiani ha lasciato tracce indelebili del suo profumo di santità; infatti fin dal giorno del suo funerale un crescendo di amici, conoscenti, ma anche di gente che non ha mai conosciuto personalmente Matteo, ha cominciato a sentire la presenza e la vicinanza del giovane nelle proprie preghiere, nei propri progetti; tanta gente nel corso di questi anni (il 24 Aprile ricorre il 7°anniversario della sua nascita al cielo) ha conosciuto Matteo attraverso i suoi scritti e le testimonianze dei suoi amici e si è sentita toccata e contagiata dal suo esempio di una vita radicata e fondata in Cristo e vissuta nella luce di Dio e nella fedeltà al Vangelo. Matteo ancora oggi continua a parlare soprattutto ai suoi coetanei; del resto questo era proprio il suo dichiarato proposito, quando così pregava: “Voglio essere uno specchio, il più limpido possibile, riflettere la Tua luce nel cuore di ogni uomo…”. Oggi possiamo dire che il Signore ha ascoltato la sua invocazione: la sua luce continua ad illuminare la nostra comunità locale, ma deve continuare a espandersi sempre più man mano che procede l’iter della causa di Beatificazione e Canonizzazione, per poter toccare il “cuore di ogni uomo”!

Alessandro Caiulo