Tagli a sport e cultura ma tasse invariate: la ricetta del commissario per salvare il Comune di Brindisi

Sacrificati cultura e sport per assicurare i servizi essenziali: è la ricetta Bilancio di previsione approvato dal commissario prefettizio Cesare Castelli che ha deciso di operare tagli drastici tranne che nella spesa di gestione rifiuti, società partecipate, personale e servizi sociali.
Per tentare di salvare la Multiservizi, quando ancora non è stato approvato il bilancio consuntivo 2014, nel bilancio di previsione è stato utilizzato l’avanzo di amministrazione per creare un tesoro da utilizzare per coprire le perdite. Per salvare la società – ha spiegato Castelli – è in arrivo un nuovo statuto ma soprattutto è necessario affidarle nuovi servizi.

Palaeventi. Non ci sarà alcun paraventi, anzi per utilizzare la battuta di Castelli, per avere il Maracanà (lo stadio più grande del mondo) a Brindisi dovrete aspettare. Il nuovo palasport non è previsto nell’elenco dei lavori pubblici del 2016 in quanto per la città ci sono altre priorità. E non sono previsti neanche gli ampliamenti che avrebbero reso più capiente il Pala Pentassuglia.

Tasse sportive. Aumentano i ticket per l’utilizzo degli impianti sportivi che secondo Castelli sono troppo bassi. Sicuramente si tratta di un brutto colpo per le piccole società sportive che già si erano trovate in grosse difficoltà.

Tasse. Le tasse (Tasi, Tari, Imu e Tosap) rimangono invariate rispetto allo scorso anno, sia per le abitazioni che per le attività commerciali. Restano invariati anche i costi di mense scolastiche, asili nido, soggiorni climatici e utilizzo delle sale comunali.

Università. Taglio di contributi previsto per l’Università del Salento e dunque offerta formativa a rischio da parte dell’ateneo leccese. Il Comune infatti in questo momento è l’unico ente che si fa carico delle spese delle sedi distaccate delle università di Lecce e Bari.

Teatro Verdi. Il Teatro costa troppo al Comune e dovrà avere uno statuto nuovo ed essere aperto ai finanziamenti dei privati. Castelli si è procurato quello della Fenice di Venezia che secondo il commissario rappresenta un ottimo esempio di collaborazione tra ente e finanziatori locali.

Patrimonio immobiliare. Incapacità di incassare gli affitti degli immobili comunali dei quali è in corso un vero e proprio censimento per stabilire con esattezza dove si trovano, e chi li occupa, abitazioni, locali commerciali e terreni. L’idea di Castelli è che una parte degli immobili comunali andrebbero venduti.

Servizi sociali. Non saranno tagliati gli aiuti alle fasce deboli: restano invariati quelli per l’affitto, l’assistenza domiciliare e per il ricovero di minori in strutture protette.