
Ieri mattina, 16 febbraio, nella chiesa del Gesù che si trova nel borgo antico di Bari, è stato vissuto un momento di preghiera dedicato a chi ha avuto solo un marciapiede o una panchina come casa e lì, avvolto nell’indifferenza è morto.
La celebrazione eucaristica in ricordo dei senza tetto morti per strada è stata voluta dalla comunità di Sant’Egidio, associazione di volontari che si occupa dei senza fissa dimora.
Nel corso della messa, presieduta dall’arcivescovo di Bari – Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, una delle volontarie ha voluto fare memoria di Deljia, un 70enne di origini jugoslave morto a ridosso del Natale di 27 anni fa: “Deljia viveva a Bari, in una baracca nel quartiere Libertà. Quando con la Comunità di Sant’Egidio lo abbiamo conosciuto nel 1997, la sua casa era stata bruciata e lui picchiato da un gruppo di adolescenti”.
La Comunità gli è stata vicino fino al dicembre dell’anno successivo, quando Deljia è morto a causa di un malore improvviso. “Abbiamo letto 75 nomi sinonimi di storie e vite che abbiamo conosciuto in più di 25 anni di volontariato e che abbiamo aiutato – continua Gabrielli – loro ci ricordano che la vita di strada è difficile, e noi abbiamo il compito di accompagnare e dare consolazione a chi non ha più un tetto sulla testa”.
Dopo la messa, volontari, arcivescovo e senzatetto hanno pranzato assieme. “È stato un momento di convivialità, di festa e gioia per chi vive una quotidianità fatta di solitudine”, conclude Gabrielli.