“Biblioteca di Latiano, apritela anche di pomeriggio”

Aperta tutti i giorni, dalle 8 alle 13,30 e solo il giovedì anche il pomeriggio (dalle 15,30 alle 19): la targa affissa sulla facciata invece riporta orari errati.
“A chiedere di cominciare a cambiare la “targa fake” e “aprire” la biblioteca è l’associazione culturale “L’Isola che non c’è” che propone al Comune di migliorare il servizio”; contrariamente non esclude “di avviare una petizione popolare a sostegno di questa proposta”.
In una nota l’Associazione scrive:
“Ricordate la gloriosa Biblioteca comunale “Gilberto De Nitto” considerata nelle occasioni importanti il “fiore all’occhiello” di questa comunità? Resta aperta solo poche ore al giorno, cioè prevalentemente di mattina, quando cioè gli studenti, i principali fruitori naturali di questo luogo sono a scuola. Vabbè: ci sarebbero però gli studenti universitari che invece possono utilizzare quelle sale di lettura del bellissimo Palazzo Imperiali, direte. Può essere, ma questi ultimi preferiscono le biblioteche delle città nelle quali hanno sede le Università che frequentano”. “Dunque l’offerta dei servizi di questa struttura – si legge – pensiamo avvenga nelle ore pomeridiane. Quando invece la biblioteca è (tranne il giovedì) chiusa”.
Secondo L’isola che non c’è “un luogo così importante, in una città dove non esistono altri spazi culturali, la biblioteca “dovrebbe essere l’Agorà della Cultura”.
“Un patrimonio culturale riconosciuto – si legge – anche lo corso 5 febbraio in occasione della cerimonia di inaugurazione della “Bic”, la biblioteca innovativa di comunità. Quando è stato raccontato che in quel prestigioso sito sarebbe nato “un nuovo spazio dedicato al coworking”; che “avrebbe consentito a giovani professionisti di disporre di un’adeguata sede per svolgere attività in cooperazione e condivisione, nonchè spazi dedicati ai ragazzi anche in modalità multimediale”; uno “spazio della memoria che avrebbe consentito di rendere fruibili a tutti, con le nuove tecnologie, vecchi reperti e testimonianze che fanno parte della storia della città (vecchi filmati, vhs, reperti fotografici e tanto altro)”.
“È vero – aggiunge l’Associazione – subito dopo è arrivato il Coronavirus. E tutto è rimasto “congelato”, impacchettato. Compreso un food track (un automezzo Ape-Piaggio) che in bella mostra nell’atrio del palazzo adiacente le sale di lettura dovrebbe offrire la possibilità di degustazioni di prodotti tipici. Per il
momento però tutto resta inutilizzato. Sia l’Ape che i tavolini: in verità siamo appena all’inizio nella “Fase 2”, post lockdown”. Poi l’associazione conclude: “Sicuramente nei prossimi giorni qualcosa avverrà e come per incanto – siamo certi – quel “fiore all’occhiello” fiorirà e diventerà il luogo cosi come ci è stato descritto in quella cerimonia inaugurale”.
Infine la proposta: “Vorremmo chiedere però se quel luogo non possa essere meglio fruito. Cioè aperto anche nelle ore pomeridiane non solo nella giornata del giovedì. È vero, per fare questo bisogna riorganizzare il servizio di presenza degli addetti. O addirittura fare un bando per assumere altro personale”.
“Non sta a noi – dicono dalla Associazione – suggerire come fare: si potrebbe per esempio spalmare la presenza degli impiegati e degli addetti del Servizio Civile in un arco temporale diverso dall’orario previsto, così da venire incontro ad una domanda coerente con una cosiddetta “Biblioteca di comunità”.
“Siamo certi che questa nostra istanza verrà considerata. Contrariamente non è escluso che lanceremo un appello ai cittadini attraverso una raccolta di firme”.