Brindisi e la Grecia, un legame indissolubile

In occasione delle giornate di primavera organizzate dalla F.A.I., acronimo di Fondo Ambiente Italiano – una fondazione istituita nel 1975 con lo scopo di agire, senza scopo di lucro, per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici e che promuove l’educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura e l’intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani – l’hanno fatta da leone, lo scorso fine settimana, alcune chiese ed abbazie di origine greco-ortodossa, presenti nel nostro territorio.
Brindisi, per tradizione, posizione geografica, traffici marittimi e scambi commerciali che fin dall’antichità si tramandano fra Grecia ed Italia, ha, da sempre, un ruolo fondamentale nei rapporti italo-ellenici, ed anche per questo è, da tempo immemorabile, sede del Consolato Onorario di Grecia per tutta la penisola salentina, intesa nel senso più ampio possibile, comprensivo delle province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Abbiamo, pertanto, colto l’occasione di queste giornate per sentire, al riguardo il Console Onorario, l’avv. Antonella Mastropaolo che ha, in qualche modo, fatto da madrina a queste cerimonie che hanno visto la partecipazione non solo della numerosa comunità greca presente nel nostro territorio, ma di tantissimi appassionati di arte e cultura ellenica.
Prima ancora di chiedere qualcosa sulle Giornate FAI di Primavera dedicate alla visita di chiese ed abbazie greco-ortodosse che quest’anno hanno coinciso con la Festa Nazionale Greca del 25 marzo, possiamo sapere qualcosa di Lei e di come si è trovata ad essere Console Onorario di Grecia per Brindisi Lecce e Taranto?
“Sono Console Onorario di Grecia da poco più di due anni e per me è stato un onore particolare assumere questo incarico dal momento che sono e mi sento per metà greca, essendo mia madre nativa di Zante. Naturalmente si tratta di una attività che non costituisce per me un lavoro in quanto io svolgo prevalentemente la professione di avvocato civilista mentre la carica di Console è onoraria e svolta a titolo gratuito”.
Come riesce a conciliare questa sua attività di Console con la professione di avvocato e con quella non meno importante di “mamma”?
“E possibile una domanda di riserva? No? Allora rispondo: premetto che il Consolato Onorario di Grecia mi era stato proposto un bel po’ di anni addietro e fui costretta a dire di no proprio perché, all’epoca, le mie figlie erano ancora piccole e ritenni, giustamente, di non poter conciliare quello che era già il gravoso impegno di avvocato e di mamma con quello ulteriore di Console Onorario di Grecia, che comporta, a sua volta notevole impegno. Per questo, quando la sede si è trovata nuovamente vacante ed ha rischiato, addirittura, di essere soppressa e la circoscrizione salentina essere inglobata in quella di Bari. non ho avuto più remore ed ho risposto di si, per amor di….patria, anche perché – e questo lo dico non da greca ma da brindisina – sarebbe stato davvero un peccato per la mia Città perdere quella che è una delle sedi più antiche di consolato di Grecia oltre che uno dei pochissimi consolati onorari aventi sede a Brindisi e che è competente non solo per la nostra provincia, ma anche per quelle di Lecce e Taranto”.
Ci può riassumere i tre diversi eventi che ha vissuto con le comunità greche di Brindisi, Lecce e Taranto, collegati alle giornate FAI, nello scorso fine settimana?
“Si, davvero volentieri. Premetto che sono stata particolarmente felice nel rilevare che quest’anno il FAI ha voluto proporre la visita di chiese ed abbazie greco-ortodosse; per questo, nella mattinata di sabato 23 marzo, mi sono incontrata con la delegazione FAI e la comunità greca di Taranto, a Martina Franca, dove il tema della giornata era relativo ad ex chiese di rito greco presenti in quel territorio; dopo la visita alle chiese ci siamo riuniti in quella di San Pietro dei Greci, dove padre Giovanni Giannoccolo, parroco della chiesa greco-ortodossa di Lecce, ha illustrato con grande maestria, al numeroso pubblico, l’importanza ed il significato teologico delle icone e la funzione simbolica della iconostasi.
Nel pomeriggio si è tenuto l’incontro con la Comunità Greca di Lecce presso il sito FAI dell’Abbazia di Santa Maria in Cerrate, non lontana da Brindisi, dove oltre alla visita guidata con l’ausilio dei volontari FAI, vi è stata una interessantissima conferenza della professoressa Isabella Oztasciyan Bernardini d’Arnesano sul monachesimo ortodosso in Terra d’Otranto.
Domenica è stato il turno di Brindisi, dove a far da guida alla visita alla Chiesa Greco-Ortodossa di San Nicola, in via Indipendenza, sono stati, sotto il vessillo della FAI, i ragazzi della scuola media Marzabotto, dei veri Ciceroni in erba, a cui vanno tutti i miei complimenti per come hanno saputo rendere vivace ed interessante ai tanti visitatori la visita del luogo.
Tutti e tre questi incontri sono potuti avvenire anche grazie alla impeccabile organizzazione ed alla costante presenza del Presidente della Comunità Ellenica del Grande Salento Ioannis Davilis e queste tre visite sono servite anche a far da “apripista” alla Festa Nazionale Greca del 25 marzo”.
Lunedì mattina, infatti, presso la chiesa ortodossa di San Nicola a Brindisi, per la celebrazione della Rivoluzione Panellenica del 1821 contro il dominio ottomano si è tenuta una suggestiva cerimonia di carattere prevalentemente religioso, di cosa si è trattato?
“Il 25 Marzo, in Grecia è una ricorrenza sia civile che religiosa in quanto la Chiesa Ortodossa celebra l’“Evanghelismòs” cioè l’annunciazione, al termine della messa, poi il celebrante pronuncia la “doxologia” ovvero il ricordo dei santi, dei martiri e di tutti i valorosi, alcuni giunti anche dall’Italia, caduti per la liberazione della Grecia dal gioco ottomano durato ben 4 secoli e per cui ebbero un ruolo fondamentale monaci e prelati ortodossi, dai quali partì la rivoluzione panellenica e che nel corso della dominazione straniera, rivestirono un ruolo fondamentale per tenere ben vivi, oltre che lo spirito religioso, anche la cultura, la tradizione, la lingua greca. Il celebrante è stato l’archimandrita padre Arsenios, il quale ha impartito la benedizione a tutti i presenti”.
Tornando ora alla Sua attività di Console Onorario di Grecia, può descrivere in cosa consiste, prevalentemente, questa funzione ed a chi è destinata e dirci quali sono i suoi rapporti con le Autorità Locali?
“La funzione di un Console Onorario, ai nostri giorni, è quella di essere il punto di riferimento dei cittadini greci di passaggio o residenti permanentemente nella circoscrizione ed assisterli e proteggerli durante il loro soggiorno in Italia e, inoltre, promuovere i commerci tra i due stadi,. Sviluppare le relazioni culturali, approfondendo i vincoli di amicizia e cooperazione internazionale, il che è particolarmente semplice nel nostro caso dati gli ottimi rapporti con le Autorità ed il loro spirito collaborativo che come ho avuto modo di sperimentare diverse volte, è davvero eccellente”.
Un’ultima domanda. Nel Salento oltre ad esservi numerosi cittadini greci, vi è anche una numerosa comunità, quella della Grecìa Salentina, che pur essendo italiana al 100% si sente fieramente e culturalmente anche greca: che rapporti ci sono con loro?
“I rapporti con la antica comunità della Grecìa Salentina, sono davvero meravigliosi e le occasioni di incontro non mancano. Si tratta delle popolazioni di quella che è una vera e propria isola linguistica ellenofona del Salento, risalente alla notte dei tempi, di cui fanno parte alcuni comuni in cui si parla un dialetto neo-greco noto come “griko. Attualmente sono alcune decine di migliaia gli abitanti di questa “isola” che continuano a tramandare la lingua ed anche parecchie tradizioni greche per cui ci sentiamo particolarmente legati a questi fratelli, separati da secoli dalla madrepatria Grecia. Tale è l’importanza di questa comunità che lo Stato Italiano l’ha riconosciuta come vera e propria minoranza linguistica col nome di “Minoranza linguistica grica dell’etnia grico-salentina”.