Diodato, l’infanzia al Casale e gli amici di una vita

Lucia Pezzuto per il7Magazine

Le partite a calcetto e le corse intorno al Monumento al Marinaio, così ha trascorso la sua infanzia Antonio Diodato, il vincitore di Sanremo 2020, che nel quartiere Casale di Brindisi ha vissuto la sua infanzia. Diodato, 39 anni ad agosto, ha frequentato la scuola elementare “Marinaio d’Italia” e per cinque anni ha abitato in via Francesco Agello a due passi dal Monumento prima di trasferirsi a Taranto con la famiglia. Il cantautore, nonostante il suo girovagare per l’Italia non ha mai dimenticato Brindisi alla quale lui stesso ha detto di essere rimasto legato e soprattutto non hai mai interrotto i rapporti con gli amici d’infanzia con i quali ancora oggi ama incontrarsi e sentirsi. Antonio Diodato ha vinto l’edizione 2020 del Festival di Sanremo con la canzone “Fai rumore” , un inno a Taranto, un’altra città nella quale ha vissuto e dove da alcuni anni organizza la “Festa del 1^ maggio” insieme a Michele Riondino e Roy Paci. Dopo la vittoria del Festival, Diodato ha cominciato il tour per l’Italia e tra le tappe non poteva mancare la città di Brindisi che più che una tappa per lui è stato un ritorno a casa. Qui durante il firma copie del suo ultimo cd presso la Feltrinelli ha ricordato il suo legame con Brindisi ed ha riabbracciato quei tanti amici con i quali ha trascorso gli anni della sua infanzia. Tra questi c’era anche Emanuele Vasta che con Antonio Diodato ha frequentato la scuola elementare “Marinaio d’Italia”. “E’ stato bello rincontrarsi, ci siamo emozionati entrambi. Ci conosciamo da una vita siamo stati compagni di banco dalla prima alla quarta elementare- racconta Emanuele Vasta- ricordo ancora la nostra maestra : Ida Fiore Costa. Lui era un bambino molto silenzioso e timido ma tutti i pomeriggi ci vedevamo per andare a giocare a pallone con gli altri. All’epoca non mostrava molto interesse per la musica. Aveva un piccolo pianoforte che ogni tanto strimpellava ma niente di più”. Emanuele e Diodato facevano parte di un nutrito gruppetto di ragazzini che trascorrevano il loro tempo tra il parco giochi, i campetti di calcio e l’area verde intorno al Monumento. Diodato ha vissuto a Brindisi, in quel quartiere per circa quattro anni, sino a quando a causa di esigenze lavorative del padre no è stato costretto a spostarsi a Taranto. “Poi un giorno è partito, si è trasferito a Taranto. Si spostava spesso a causa del lavoro del padre. Pensate che lui è nato ad Aosta- dice Emanuele- Ma io ricordo ancora quando salì in quella macchina carica di bagagli, una Lancia Prisma station wagon, eravamo andati a salutarlo io, Nicola Grappolo e Marco Quaranta. Mentre la macchina si allontanava lui ci guardava dal lunotto posteriore”. Da lì in poi trascorrono una decina di anni prima che Diodato faccia ritorno a Brindisi. “Così sono passati tanti anni- racconta Emanuele- Antonio poi è andato a studiare a Roma alla scuola di Cinema, ma noi abbiamo continuato a sentirci. Io mi occupavo già di musica e lui cominciava a muovere i primi passi con una piccola band. Tutti hanno notato subito la sua voce. In poco tempo ha cominciato ad aprire i concerti di Alex Britti, di Nicolò Fabi, di Max Gazzè e soprattutto quelli di Daniele Silvestri, un suo grande amico. Era entrato nel giro giusto e per di più era molto apprezzato. Finalmente nel 2012 torna a Brindisi, con il suo primo disco, a me tocca l’onore ed il piacere di intervistarlo, era la sua prima intervista. All’epoca non aveva alcuna casa discografica alle spalle. Allora con alcuni amici gli organizzammo una esibizione al bar la Capannina, vicino al Monumento al Marinaio, c’erano tutti i suoi compagni di scuola. Mi ricordo che vendeva da solo il suo cd, costava 8 euro”.
Quella sera di agosto 2012, c’è una gran folla alla Capannina, l’esibizione di Diodato è un successo. Tra gli amici più cari c’è anche Luca Giannone, il suo amico d’infanzia e vicino di casa, compagno di tanti pomeriggi trascorsi a giocare. “Ci siamo conosciuti da bambini e ancora oggi siamo grandi amici e quando è possibile ci vediamo- dice Luca- come vicini di casa le nostre famiglie erano molto legate, festeggiavamo i compleanni assieme, sua madre usciva con la mia ed anche il fratello Giancarlo era dei nostri. Sono passati anni dalle partite di pallone sotto casa ma lui non è mai cambiato, è rimasto il ragazzo semplice che tutti abbiamo sempre conosciuto. La scorsa settimana è stato qui a Brindisi per il firma copie del suo cd alla Feltrinelli. C’era tanta gente ed io non volevo disturbarlo, ma lui mi ha visto e mi ha chiamato. Ci siamo salutati e poco dopo mi ha mandato un messaggio invitandomi a cena. La sera successiva sono stato io a raggiungerlo a Taranto dove gli avevano organizzato una festa, ad invitarmi era stato sempre lui”. Gli anni quindi passano ma Antono Diodato resta sempre una persona legata a quella terra che lo ha visto crescere. A quella serata alla Capannina del 2012 è trascorso tanto tempo ma per lui la strada del successo è appena iniziata. Dopo quella esibizione e quel cd autoprodotto l’occasione è arrivata l’anno successivo quando nel 2013 ha ricevuto la sua prima offerta discografica. Da lì in poi la strada sarà spianata e sono arrivate tante soddisfazioni. Nel febbraio del 2014 Diodato è uno dei concorrenti, tra le Nuove Proposte, del “Festival di Sanremo”, dove si esibisce con il pezzo “Babilonia” e arriva al secondo posto, superato solo da Rocco Hunt. Si accontenta del premio della giuria di qualità e della riedizione di “E forse sono pazzo”. Nel giugno del 2014 Diodato è primo classificato nella categoria Best New Generation all’MTV Italia Award, dove propone il singolo “Se solo avessi un altro”. A settembre si vede assegnare il Premio De André per la migliore reinterpretazione di un brano del cantautore ligure. Il 15 dicembre del 2017, durante la trasmissione di Raiuno “Sarà Sanremo”, viene reso noto che Diodato sarà uno dei concorrenti del Festival di Sanremo 2018, accompagnato da Roy Paci. Quest’anno partecipa per la terza volta al Festival di Sanremo con il brano “Fai rumore” e trionfa. Il brano inoltre vince il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio della Sala Stampa “Lucio Dalla”. In quanto vincitore del Festival di Sanremo, Diodato è stato designato come rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2020.