Fantasmi o no, Castello degli Imperiali un luogo magico

di Francesca Mascia per IL7 Magazine

Che interessi oppure no, a Francavilla Fontana c’è un mistero da risolvere. Da diversi anni infatti, nel centralissimo Castello degli Imperiali, si registrano strane “presenze”. Chiamarli fantasmi è un’assurdità per i più scettici, ma è proprio il modo in cui li definiscono i numerosi testimoni che, col passare del tempo, si sono riscoperti spettatori di strani spettacoli all’interno dello storico maniero.
L’episodio di “avvistamento” più recente risale infatti alla scorsa settimana. Una delle telecamere di sorveglianza ha ripreso, nella parte esterna del Castello, una serie di sagome fluttuanti nell’aria. La loro fisionomia, nell’immaginario collettivo, riconduce a quella di un fantasma (classico lenzuolo bianco con due piccoli fori per gli occhi). Ma l’ipotesi più attendibile resta, per ovvie ragioni, quella più vicina alla realtà: si è trattato infatti di un insolito gioco di luci.

Ma il confine tra realtà e finzione può rivelarsi, in alcuni casi, estremamente labile. Riportato in auge nel 2012 -anno in cui sono stati conclusi i lavori di ristrutturazione- il Castello degli Imperiali ha così potuto ricoprire la sua posizione di prestigio: rispetto agli anni antecedenti i lavori di ristrutturazione, solo pochi uffici –tra cui quello del primo cittadino- sono stati ripristinati al suo interno. Si può affermare con assoluta certezza che, da quel momento in poi, numerosi aneddoti ed episodi hanno inaugurato una vera e propria “letteratura del paranormale” ambientata fra le mura e le stanze del Castello francavillese. Basterebbe pensare alle testimonianze dei dipendenti degli uffici che, increduli, commentavano ad esempio gli strani spostamenti delle varie documentazioni disposte regolarmente negli scaffali, senza poi tralasciare la sensazione di non sentirsi mai completamente soli in una stanza, proprio in virtù degli strani rumori avvertiti. Indubbiamente si tratta di possibili coincidenze che, nella loro insistente frequenza, lasciano tuttavia spazio a un sospetto comunque difficile da ignorare. Ed è proprio sulla base di questi presentimenti che, nel 2013, il Castello degli Imperiali è stato oggetto di ricerca da parte della sezione pugliese dei “Ghost hunters”. Un gruppo formato da una decina di esperti del paranormale si è infatti attrezzato per visitare più volte nell’arco dell’anno lo storico maniero. E i risultati della misteriosa esperienza non si sono fatti mancare. Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio una medium, presente nella squadra, è riuscita a mettersi in contatto con un bambino, il quale le ha comunicato di chiamarsi Massimo. Che sia vero oppure no, è interessante, a tal proposito, menzionare un particolare storico di non poco conto. Nel 1973, vicino alla fonte battesimale presente nel cortile interno del Castello, vennero effettuati dei lavori di scavo finalizzati a sistemare le tubature relative all’impianto di riscaldamento. In quella circostanza avvenne il ritrovamento di alcune ossa. In seguito ad un’approfondita analisi, venne stabilito che quelle ossa erano di bambini.

Ma non è tutto. Nell’agosto del 2013 i ghost hunters effettuarono un secondo sopralluogo. Questa volta gli esiti delle indagini si manifestarono in una precisa ora. Erano le due di notte quando infatti si verificò un improvviso abbassamento della temperatura. E ciò avvenne proprio nella sala che ospita il ritratto di Andrea II, membro della dinastia degli Imperiali vissuto nel XVII secolo. All’interno della tela risiede il possibile collegamento tra i due fatti: si tratta di un orologio che, per un’assurda coincidenza, è fermo alla stessa ora dell’improvviso cambio di temperatura: le due di notte.
Che sia vero oppure no, non è dato saperlo. O meglio, la scienza dice che no, non è vero. Ma si tratta pur sempre di paradossi, e difficilmente si può essere indifferenti di fronte a tutto questo. Anche lo spettatore più scettico può manifestare curiosità dopo aver assistito a una serie di fenomeni che, muovendo da una base tutt’altro che razionale, protendono verso una dimensione storica che bisogna comunque conoscere. Scarsamente illuminate e silenziose, le stanze del Castello lasciano spazio a riflessioni di questo tipo. Osservando le poche tele esposte, sature di allegorie, si diventa in un certo senso facilmente suggestionabili. Ed è proprio questo il tipo di reazione che Alessandro Rodia, storico francavillese e responsabile dell’Ufficio turistico del Comune, percepisce tra i volti dei tanti curiosi che visitano il Castello, fiduciosi di imbattersi nel “fantasma” di turno: «Al di là dell’aspetto paranormale, cui si può credere o meno, ciò che resta a tutti coloro che vengono a visitare il Castello è un’importante lezione di storia, resa più suggestiva in quanto ascoltata e compresa proprio nel luogo in cui è nato il comune di Francavilla Fontana. Ed è proprio quest’ultimo particolare a lasciare il visitatore soddisfatto e, perché no, suggestionato al punto giusto. E lo stesso vale anche per lo spettatore più scettico».