
In occasione della 14a edizione della Festa del Lettore, organizzata su scala nazionale dall’Associazione PRESìDI DEL LIBRO, il Presìdio del Libro di Mesagne”, insieme all’Associazione “G.Di Vittorio e ad alcuni componenti dei “Cantacunti”, presenta l’ultimo lavoro di Beppe Lopez, “Matteo Salvatore, l’ultimo cantastorie” (per i tipi della Compagnia Editoriale Aliberti).
Il tema della Festa di quest’anno “Attraversa-menti” è stato declinato dal Presìdio di Mesagne come “Andare oltre tutti i limiti con la forza della cultura. Omaggio ai braccianti ed ai “lavoratori ultimi di ieri e di oggi”, attraverso le parole e la musica di Matteo Salvatore.
Non sempre leggere è una festa, non sempre leggere deve essere evasione e consolazione: occorre oggi per noi cittadini e consumatori sempre più distratti ed indifferenti fermarsi, ricordare e pensare, non solo “resiliare”. Anche la distrazione è responsabilità, mentre l’indifferenza è sempre colpa, laddove sussiste povertà, non-lavoro e sfruttamento, non solo a Foggia, ma accanto a noi ogni giorno e sotto la luce del sole: non si tratta di un “problema di migranti” – di “forastieri” avrebbe detto Salvatore – qui si tratta di persone che a Castelluccio dei Sauri come a Mesagne, il lavoro lo devono inseguire come un sogno, per morirne poco a poco o finire in un istante, senza un lamento e il ricordo di un nome.
Si “lamentava” assai e bene Matteo Salvatore, l’Omero di Apricena, quando ricordava con carisma ed uno stile particolari quanti, come lui, erano vissuti nella miseria, quando raccontava i braccianti, quelli fatti emergere dalla storia e difesi da Giuseppe Di Vittorio e anche quando proponeva piccoli ritratti del quotidiano che si sono fatti affresco popolare. Ma Salvatore faceva “anche” pensare, stupiva intellettuali e regalava materia e stilemi per cantanti e cantautori.
Tutto questo, insieme a qualche segreto sulle origini della sua arte, sull’evoluzione di una carriera incredibile <