Francavilla, zona Peschiera: inciviltà a due passi dal Centro

di Francesca Mascia per IL7 Magazine

Spesso si commette l’errore di sottolineare una maggiore inciviltà nelle zone periferiche della città. Ciò avviene probabilmente perché, lontano da occhi indiscreti, un cittadino qualunque può commettere più facilmente effrazioni di tipo ambientale. Ma a volte il decoro urbano viene meno nelle zone centrali, e allora lo “spettacolo” diventa impossibile da ignorare.
È ciò che accade ad esempio nella zona Peschiera di Francavilla Fontana. Situato nelle vicinanze del Castello Imperiali ed esteso fino alla periferia est della città, il quartiere è conosciuto per il mercato settimanale, evento che registra ogni sabato la presenza di numerosi compratori provenienti anche dai comuni limitrofi. L’affluenza dei visitatori non si mostra tuttavia intensa nei restanti giorni della settimana: la zona Peschiera ritorna infatti ad essere un quartiere residenziale che, come tanti altri, mostra i suoi punti deboli senza alcuna esitazione.
Il verde che inquina. Per imbattersi nei primi luoghi abbandonati basta percorrere la centralissima via Cavour, all’inizio della quale vi è una piccola area verde occupata da alcune giostre e delimitata da un recinto. Lo stato attuale nel quale versa mostra tuttavia un posto totalmente trascurato, la cui finalità di svago è andata perduta. Ciò che salta subito all’occhio è la presenza parziale delle giostre, non più utilizzabili in quanto letteralmente smantellate. Un atto vandalico, si presume. A completare il quadro ci pensano infine i vari rifiuti sparsi per terra. E così mozziconi di sigaretta, bibite in lattina, sacchetti di plastica e fazzolettini di carta si mimetizzano nel verde della vegetazione che, nel frattempo, continua a crescere e a diffondersi. Attribuire la colpa agli incivili di turno diventa più semplice nel momento in cui si nota, in diverse aree della zona, l’installazione dei cestini per la raccolta differenziata.
Sempre nelle vicinanze ci si imbatte in un’altra realtà simile. Nei pressi della stazione della compagnia dei Carabinieri di Francavilla Fontana sorge Parco Alfieri, un’area verde che si è resa protagonista di accesi dibattiti da parte dell’opinione pubblica. Negli ultimi anni questo parco è stato infatti oggetto di numerose discussioni, tutte volte a denunciare il grado di inciviltà presente al suo interno. Sebbene la presenza dei rifiuti sia ancora da considerarsi intensa in quest’area, bisogna mettere in evidenza che negli ultimi anni diversi francavillesi si sono prodigati a favore del suo ripristino: tra gli interventi più recenti vi è quello dei membri del comitato “MiglioriAMO Francavilla”, che, attraverso una serie di incontri, si è occupato di raccogliere i rifiuti all’interno del parco. Ma non è solo questo il punto debole di Parco Alfieri. Altre anomalie si riscontrano pochi passi dopo l’ingresso: ci si imbatte ad esempio in alcune buche, ricoperte grossolanamente da grosse pietre. Inoltre si può notare come la stessa recinzione del parco sia in parte distrutta. Sono pochi accorgimenti che mostrano tuttavia come questo posto non riceva le giuste attenzioni anche nell’ambito della sicurezza.
Un patrimonio storico da salvaguardare Una domanda spesso ricorrente tra i francavillesi riguarda le origini della zona Peschiera: ad esempio, perché si chiama così? Occorre aprire, a tal proposito, una breve parentesi storica: nel XVIII secolo Michele IV, membro della dinastia degli Imperiali, decise di creare in quest’area delle ampie vasche piene d’acqua che avrebbero favorito non soltanto le attività di pesca, ma anche l’insediamento di piccole barche. In questa zona venne inoltre creato il “giardino delle delizie”, un vasto orto botanico in grado di accogliere una ricca tipologia di piante provenienti da ogni parte del mondo. Unica testimonianza visibile di questo secolare capitolo storico è la presenza dei resti della muraglia che un tempo delineava i confini del giardino voluto dagli Imperiali. Ma la memoria storica viene ancora una volta contrapposta a quelle che sono le esigenze del presente. E così le polemiche in merito alla dispersione dei rifiuti si spingono fino ai resti della muraglia, sulla quale vengono affissi diversi cartelli a sostegno del rispetto dell’ambiente. Ciò che manca è il rispetto per la componente storica, sostenuta invece dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Puglia che, già nel 2004, aveva disposto l’assoggettamento a tutela dei resti ai sensi degli artt. 1 e 2 del Decreto Legislativo n. 490/99. Un’emergenza avvertita già quattordici anni fa e così spiegata: «Ora la Muraglia dei Giardini delle Delizie è accerchiata da edifici di recente costruzione che ne mortificano la memoria storica, ed esiste il rischio costante che venga completamente distrutta».
Uno sguardo al futuro Un’altra questione risiede in un aspetto già elencato in precedenza. Non tutti i francavillesi, soprattutto i residenti, concordano sul fatto che la zona Peschiera sia la più adatta ad accogliere il mercato settimanale. Molti ritengono infatti che il quartiere, sebbene vasto, non sia in grado di gestire l’affluenza dei visitatori. Numerosi disagi si registrano anche nel traffico, che subisce bruschi rallentamenti nelle ore di punta. Argomentazioni, queste, che hanno dato luogo a un dibattito lungo anni. Anche la componente politica si è espressa sulla questione, fornendo talvolta pareri positivi su un possibile spostamento dell’attività. Ma la formulazione di nuove ipotesi ha tenuto conto anche –e soprattutto- delle conseguenze : una possibile emigrazione verso una zona periferica comporterebbe ad esempio la perdita di una fascia clientelare che sfrutta un innegabile punto di forza della zona Peschiera: la centralità.
Le promesse di cambiamento che si diffondono in questo periodo di campagna elettorale mantengono vive le speranze di un cambiamento possibile quanto imminente; ed è in questo contesto che si inserisce la futura amministrazione, il cui compito sarà quello di garantire non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la tutela di un patrimonio storico e artistico da condividere con tutti i francavillesi.