Ben 15 ricercatori e collaboratori (tra cui 14 donne) dell’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari, meglio noto come Istituto Tumori, sono stati stabilizzati nella mattinata di ieri, 24 gennaio, nell’ambito di un incontro dal titolo “Produzione, ricerca e prospettive”, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, della dirigente del Ministero della Salute Novella Luciani, e dell’assessore regionale alla Salute Rocco Palese.
I ricercatori, già lavoratori precari nell’Istituto, hanno ottenuto i contratti a tempo indeterminato dopo collaborazioni più che decennali con l’ente. In particolare sono stati stabilizzati 5 collaboratori della ricerca sanitaria (4 data manager e un amministrativo) e 10 ricercatori sanitari (5 biologi, un medico, uno statistico, uno psicologo, un chimico, un bioinformatico). Poco più di un mese fa, altri 24 lavoratori, infermieri e altro personale del comparto sanitario, avevano ottenuto la stabilizzazione.
All’incontro erano presenti anche il capo del Dipartimento Salute della Regione Puglia Vito Montanaro, il direttore della Rete Oncologica Regionale Giammarco Surico e la coordinatrice della ricerca dell’Istituto Tumori, Raffaella Massafra.
“Iniziamo l’anno con questa bellissima notizia, un traguardo importante per tante valenti professioniste, colonne portanti di questo Istituto che, con il loro lavoro, hanno portato il nome dell’oncologico di Bari sulle più importanti riviste scientifiche e nei più prestigiosi consessi internazionali. Con la fine del precariato di questo personale, rafforziamo e diamo nuovo slancio a settori chiave della ricerca scientifica di questo istituto: il laboratorio di diagnostica molecolare e farmacogenetica, il laboratorio di farmacologia sperimentale, il laboratorio di biostatistica e bioinformatica, il centro studi clinici controllati, il servizio di psiconcologia, il laboratorio di diagnostica ematologica e terapia cellulare, la biobanca. L’esperienza acquisita negli anni e la possibilità di una programmazione più lungimirante si tradurrà in diagnosi più precise, farmaci più efficaci, percorsi di cura innovativi per i pazienti”, ha dichiarato il direttore generale Alessandro Delle Donne.
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