di Gianmarco Di Napoli per IL7 Magazine
«Cerco personale con reale voglia di far parte di un progetto lavorativo che ci porti ad essere i numeri uno, cerco esperienza ma soprattutto professionalità. Non cerco ragazze grasse. La bella presenza è richiesta ma non del tutto importante”: non è solo un annuncio sgradevole ma, come ha riconosciuto poi lo stesso autore, è proprio “un’inserzione di merda”.
Fabio Ravone, uno dei cuochi pasticcieri più talentuosi della città, l’ha fatta davvero grossa pubblicando questo messaggio su uno dei siti di annunci on line più letti. “Dolci creazioni”, il suo bar in via XV Novembre, al rione Casale, cerca un aiuto pasticciere e due banconiste. Così ha deciso di affidarsi al metodo più rapido: l’annuncio via web, sperando di risolvere la questione in una manciata di ore.
Ma invece di ricevere curriculum, il suo indirizzo di posta elettronica, la sua pagina Facebook e persino quella della moglie sono stati sommersi da una valanga di insulti. Tutti comprensibili (tranne quelli alla consorte che non ha alcuna responsabilità dell’accaduto) anche se con modi e toni cui il cannibalismo e la giustizia da tastiera sommaria ci hanno abituato. Diciamolo francamente: lo chef comunque se li è meritati. E non solo dalle ragazze grasse.
Fabio Ravone è nato in un bar. I genitori gestivano la Nuova Capannina, in via Bafile, poche centinaia di metri più lontano. Più giovane di tre figli maschi, all’inizio faceva il banconista e il garzone, ma la sua passione era la pasticceria. Non voleva essere solo un barista e così si è iscritto all’Alberghiero, si è distinto subito come uno degli studenti più talentuosi, ha imparato a lavorare con la cioccolata come forse nessuno sa fare a Brindisi tanto che nello scorso mese di gennaio ha vinto un premio per il miglior dolce al “World Chocolate Master” di Rimini. Morto il padre Teodoro, Nicola, il fratello maggiore, è rimasto al timone della “Nuova Capannina” e lui si è fatto coraggio e ha deciso di mettersi in proprio, aprendo un locale tutto suo.
E’ cuoco, abile certo, ma non un comunicatore e neanche un personaggio pubblico. Come invece l’attore Gabriel Garko, ad esempio. Che sabato scorso, ospite della trasmissione di Raiuno, “Ballando sotto le stelle”, ha dichiarato durante un’intervista: “Devo confessarti una cosa. I miei genitori volevano farmi fare danza quand’ero piccolo, ma poi mi hanno dato una ballerina brutta e cicciona e ho smesso”.
O come Alessandra Celentano, giudice del programma tv “Amici”, che durante il serale su Canale 5 (sempre sabato scorso) ha così valutato una concorrente: “Io non la faccio passare perché non ha il fisico di una ballerina. Può fare giusto il suo stile di danza. E poi diciamocelo è in sovrappeso, finiamocela di girare intorno alle cose”. E non è la prima volta che in un programma seguitissimo dai ragazzi, la Celentano si lascia andare sulla forma fisica dei ragazzi.
Al contrario di Garko e Celentano, Ravone ha riconosciuto il suo errore e ha chiesto scusa, (letteralmente) a caratteri cubitali. Ha spiegato che “ignorantemente” ha scritto in quel modo l’annuncio dopo una lite con due ragazze che lo avevano offeso proprio sulla pagina delle inserzioni. Certo, non è giustificato, ma almeno si è assunto la responsabilità della leggerezza commessa, cosa che invece i ben più noti personaggi pubblici si sono ben guardati dal fare.
E poi Ravone l’errore l’aveva commesso anche a sue spese: scrivere di non volere una ragazza in carne dietro il bancone di una pasticceria sarebbe come rifiutare una modella come commessa in un negozio d’abbigliamento. Chi mai può testimoniare meglio la qualità di torte e pasticcini se non una ragazza o un ragazzo con le guanciotte piene che li servono ai clienti?
In fondo, Cicciottella è una bambina fatta a forma di bignè…