È stato presentato negli scorsi giorni, nella Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce, il progetto “Bellezza mia – Anatomia tragicomica della vita delle ragazze”, che porterà il teatro nel carcere. Dedicato agli stereotipi, all’identità e alle discriminazioni di genere, il percorso si svolgerà nella sezione femminile della casa circondariale e sarà aperto a lavoratrici, volontarie, studentesse e a tutte le donne che per i più vari motivi frequentino gli spazi dell’Istituto.
Il laboratorio, ideato e curato da Benedetta Pati e Carmen Ines Tarantino, unirà stand-up comedy, teatro di figura e clownerie per dare vita a una drammaturgia plurale e femminile nella quale le partecipanti affronteranno le tappe della vita delle donne – dall’infanzia all’adolescenza, fino alla menopausa e alla vecchiaia.
Il progetto è sostenuto dal Consiglio regionale della Regione Puglia ed è promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con Casa circondariale di Lecce, Università del Salento, Museo Castromediano e Associazione Antigone Puglia.
“Bellezza mia è molto più di un laboratorio teatrale: è un’occasione di educazione, di espressione e di consapevolezza” dice la delegata ai rapporti UniSalento – istituti penitenziari, la professoressa Marta Vignola.
“Come Università crediamo profondamente che la cultura possa essere un motore di emancipazione. Portare qui un’esperienza teatrale significa costruire ponti tra l’interno e l’esterno, offrendo strumenti per rileggere la propria storia e, forse, per immaginare un futuro diverso. Il nostro Polo Penitenziario lavora per rendere il diritto allo studio accessibile anche in carcere. Progetti come questo ci ricordano che la formazione non è solo trasmissione di saperi, ma anche esperienza trasformativa, che aiuta a ricostruire legami e a ritrovare fiducia”.