
Il prossimo 21 marzo l’Università Roma Tre intitolerà l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche all’assessora neretina Renata Fonte, assassinata la notte del 31 marzo 1984 mentre rientrava a casa da una riunione del consiglio comunale.
Nell’ambito dell’iniziativa “Roma Tre contro le mafie”, un progetto di lotta contro ogni forma di criminalità e di impegno per la giustizia sociale e per la promozione dentro e fuori l’Università delle competenze di cittadinanza, l’ateneo della capitale ha deciso di intitolare 12 aule universitarie ad altrettante vittime innocenti delle mafie: insieme a Fonte, sono stati scelti Peppino Impastato, Giancarlo Siani, Francesca Morvillo, Piersanti Mattarella, Donato Boscia, Lea Garofalo, Rita Atria, Paolo Giaccone, Rossella Casini, Emanuela Setti Carraro, Rosario Di Salvo.
Renata Fonte, assessora alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Nardò, eletta nel 1982 nelle liste del PRI, fu uccisa – così come riconosciuto da una sentenza della Corte d’Assise di Lecce – perché aveva proposto una variante al piano regolatore comunale al fine di impedire la speculazione edilizia nell’area di Porto Selvaggio.
Per l’omicidio furono condannati come esecutori materiali Giuseppe Durante e Marcello My, poi Mario Cesari e Pantaleo Sequestro come mandanti di secondo livello, cioè intermediari tra i sicari e il mandante di primo livello, Antonio Spagnolo, rivale di partito della donna e primo dei non eletti alle elezioni amministrative.
Marina Poci
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