Manfredonia: dagli scavi del museo riaffiorano le pipe degli invasori ottomani

L’assessora al Welfare di Comunità e Cultura del Comune di Manfredonia, Maria Teresa Valente, ha dato notizia che durante i lavori di scavo per la realizzazione del Museo Civico Manfredi, iniziati da qualche giorno al pianterreno di Palazzo San Domenico, sono state portate alla luce alcune pipe turche, presumibilmente risalenti al Seicento, che raccontano “una storia di invasioni, saccheggi e culture intrecciate”.
Tra il 16 e il 19 agosto del 1620, Manfredonia fu invasa e depredata dai soldati ottomani guidati da Alì Pascià che saccheggiarono case e chiese e catturarono numerosi abitanti da destinare alla schiavitù e, prima di ripartire, si accamparono in città proprio in prossimità dei luoghi dove sorgerà il museo.
A proposito del ritrovamento, l’assessora, che ha pubblicato sui social un post molto poetico, si è lasciata andare all’immaginazione: “Queste pipe, con le loro forme eleganti e le decorazioni elaborate, un giorno saranno esposte nelle teche del museo, testimoni silenziose di uomini crudeli, di predoni venuti dal mare che seminarono morte e distruzione nella nostra città, ammazzando, uccidendo e stuprando. Eppure, in un gesto di inquietante normalità, quegli stessi uomini si concedevano momenti di quiete tra una battaglia e l’altra, con una pipa in mano e lo sguardo rivolto verso l’ignoto”.
La realizzazione del museo, che si inquadra in un importante progetto di rigenerazione urbana, è stata finanziata dalla Regione Puglia nel 2019, nell’ambito dei fondi 2014/2020, per un importo di 1.830.000 euro.
Marina Poci