
Il Comune di Mesagne passa nel giro di un anno da un’esposizione di cinque milioni 600 mila euro a 2 milioni 780 mila euro: una riduzione del 50 per cento che il sindaco Toni Matarrelli ha illustrato in una conferenza stampa dopo aver incassato l’approvazione del bilancio di previsione con il voto, scontato, della maggioranza, ma senza quello contrario, tutt’altro che scontata delle quattro opposizioni presenti in consiglio. E il sindaco ha ipotizzato che alla fine del 2021, ossia a metà del suo mandato, dovrebbe essere quasi azzerata l’anticipazione di cassa.
“Sul Bilancio abbiamo intrapreso la strada giusta attraverso scelte semplici ma oculate, che stanno già dando risultati importanti. Mi spiego con numeri alla mano: la somma delle anticipazioni di cassa, dal 30 dicembre 2019 al 30 dicembre 2020, è diminuita di più del 50%, passando in un solo anno da 5 milioni e 600mila di euro a 2 milioni e 780mila euro. Di riflesso, si sono ridotti in modo significativo l’indebitamento dell’Ente e il pagamento di interessi passivi”, dichiara il sindaco Toni Matarrelli.
“Sono due le azioni che caratterizzano l’attuale azione amministrativa. La prima coincide con la capacità di risparmio senza prevedere tagli ai servizi, anzi implementandone la qualità oltre che la quantità. La seconda è legata alla grande attenzione rivolta al recupero di risorse, con i tagli agli sprechi e la lotta all’evasione”.
Nel far quadrare i conti fondamentale è stata la nuova linea assunta nel Piano Sociale di Zona – Ambito sociale territoriale n.4, in cui Mesagne è capofila di ben nove comuni e in cui nel corso degli anni le anticipazioni di cassa per tutti avvenivano dal Bilancio del comune capofila.
Passa anche l’adozione del Piano per l’eliminazione delle Barriere architettoniche: “Con l’adozione del Peba, e la previsione in bilancio di una somma iniziale di 70mila euro, ci avviamo a cambiare il volto della città. Non si tratta solo di rimuovere quegli ostacoli che rendono meno fruibili a tutti spazi e luoghi. L’obiettivo è anche di invertire un modello culturale, assumendo l’accessibilità come valore con cui si misura la qualità della vita comunitaria”, conclude Matarrelli”