Oltre l’Orizzonte: «Il Centro diurno non è il parcheggio dei nostri figli»

Illustriss.mo Presidente
Gentile Sindaco,
Gentile Direttore Generale,

In qualità di Comitato/gruppo genitori degli Utenti che frequentano il Centro Diurno Oltre l’Orizzonte,Vi scriviamo per esporVi la nostra preoccupazione per la gravissima crisi economica nella quale versa il Centro Socio Educativo, gestito dalla Cooperativa “Oltre l’Orizzonte”, frequentato dalle nostre figlie e dai nostri figli. Molti genitori del Comitato sono anche Soci della Cooperativa e due di noi sono anche componenti del Consiglio di Amministrazione, pertanto conosciamo bene le cause della Crisi che ci portiamo da Anni e l’emergenza Covid 19 non ha fatto altro che precipitare la situazione.
Il nostro Staff di Operatori, coadiuvati dal Rappresentante Legale non ha mai smesso di lavorare e di operare con attenzione e professionalità nonostante vivesse una situazione di precarietà e ognuno di noi è estremamente grato aloro.
Innanzitutto, dobbiamo denunciare la disattenzione che, da anni, il governo locale e regionale ha mostrato nei confronti dei disabili. È stata perseguita una politica miope di razionalizzazione della spesa sociale e sanitaria attuata senza criterio, senza ponderare l’incidenza che quei tagli avrebbero avuto sul tessuto sociale e nella vita personale di quella popolazione che non può rappresentarsi da sé, e in quella dei loro famigliari, a cui è indebitamente scaricato il costo di quegli obblighi di cura, che uno Stato dovrebbe garantire così come sancito dalla Costituzione.
Ma non è solo economica la ragione del dramma che la nostra Cooperativa sta vivendo. Le concause sono da rinvenire anche nella fuga dalla responsabilità decisionale dei dirigenti e nella trascuratezza della politica che impongono meccanismi burocratici farraginosi, ragione di inutili perdite di tempo. Vittime sacrificali di tali meccanismi sono le strutture come quella che frequentano i nostri figli ma anche le altre presenti nel territorio, con le quali abbiamo rapporti di collaborazione e interscambio al fine di migliorare e uniformare la qualità dei servizi resi nel territorio provinciale.
Come Comitato dei genitori non possiamo tollerare che il destino dei nostri figli resti impigliato nelle trame burocratiche, non possiamo tollerare che da cavilli tecnici dipenda l’esistenza di un CSE che da 28 anni opera con dedizione e responsabilità ed è stato trainante per la nascita di altri centri nella città e per il riconoscimento regionale dell’importanza e del valore che la semiresidenzialità offre alla disabilità e ai familiari.
Ad oggi, al mancato riconoscimento di alcune prestazioni da parte della ASL, si somma una spropositata TARI, con l’addebito degli arretrati, e la sussistenza stessa del CSE viene stritolata in una morsa letale.
Come Genitori siamo stanchi di elemosinare l’assistenza sociale. Siamo stanchi di vedere vanificato l’impegno che quotidianamente, ormai da decenni, tutto lo staff del CSE mette nel servizio ai nostri figli, cittadini come noi e voi di questa Città.
Ci domandiamo dove siano finite l’universalità e l’uguaglianza che dovrebbero dirigere il servizio sanitario, ci domandiamo quali siano in concreto le azioni che l’Amministrazione comunale, La Regione e il Servizio Sanitario Locale,intende portare avanti per attuare quell’agenda politica che si diceva diversa, solidale e centrata sul bene comune, ci domandiamo se sia possibile nella nostra Città considerare i nostri figli come prestazioni che devono attribuirsi in percentuale Sanità e Welfare, seguendo modalità di fatturazione diverse e, talvolta, contraddittorie. Ad oggi, il disabile viene visto come oggetto che si può smontare per eventuali prestazioni, facendo venire meno i principi della Legge Regionale 19/2006 di Integrazione Socio Sanitaria
Probabilmente la Politica e i Dirigenti in questi ultimi anni si sono cullati trascurando i bisogni sociali e sanitari, per rincorrere obiettivi imprenditoriali invece che politici. Non è ammissibile, però, che questi vengano demandati agli sforzi anche economici di operatori, professionisti e di buona volontà e dei genitori che non considerano il Centro Diurno un parcheggio per il proprio figlio, ma lo considerano il luogo fisico dove il figlio disabile, ormai adulto, vive dignitosamente la propria vita e acquisisce abilità e competenze che gli permetteranno di affrontare la vita anche quando noi genitori non ci saremo più. Grazie a questi Centri abbiamo imparato a considerare nostro figlio come persona capace di scegliere anche nelle situazioni di gravità, ed educato e trasmesso agli altri figli (normodotati) come affrontare bene la condizione di disabilità.
Come genitori non accetteremo logiche di funzionari che spesso ci hanno detto che esistono numerosi centri, perché nostro figlio non è un pacco da spostare, ma una persona che vive con dignità.
Vi invitiamo a trascorrere una giornata nel nostro Centro, per vedere come e quanto lavora lo Staff del Centro e, soprattutto, capire cosa state togliendo ai nostri ragazzi, che quotidianamente si svegliano e non vogliono far altro che varcare le mura dell’Oltre l’Orizzonte e incontrare i loro educatori. In un periodo come questo di emergenza Covid,dove le attività ordinarie sono state sospese, la presenza costante e quotidiana degli operatori ha aiutato noi a prenderci cura dei nostri figli anche attraverso un coinvolgimento attivo nelle attività educative e riabilitative, migliorando anche le nostre relazioni familiari e ci hanno permesso di fronteggiare al meglio l’isolamento sociale .
Chiediamo al Comune e all’ASL, chiarezza e impegno per evitare il tracollo e la morte del nostro C.S.E e della Cooperativa “Oltre l’Orizzonte”, unico scenario attualmente possibile, se non troverete il modo di intervenire.
I nostri operatori da mesi si sono ridotte le loro retribuzioni. Ma la dignità del loro lavoro non può essere offesa dall’irresponsabilità di scelte politiche e amministrative. Noi genitori insieme con tutto il personale stiamo facendo la nostra parte: ora tocca a voi.
Non nascondetevi. Ai nostri ragazzi non possiamo spiegare le strategie politiche, gli equilibri politici, i ritardi amministrativi, le lungaggini della giustizia. Non sanno cosa siano queste scuse, ci chiedono solo di potere continuare a frequentare il C.S.E. “Oltre l’Orizzonte”.
Non potete più aspettare. Deve essere trovata una soluzione tempestiva, altrimenti sarà troppo tardi.

” Il comitato Genitori “Oltre L’Orizzonte”
Via Nicola Brandi,7