di Lucia Pezzuto per il7 Magazine
Parco Bove, trenta famiglie nelle baracche, il sogno del nuovo alloggio resta a pochi metri di distanza. Slitta ancora una volta la consegna dei nuovi appartamenti comunali nel complesso residenziale la Torretta. Restano nelle baracche tra la fogna che esplode almeno un giorno al settimana, l’umido che mangia le pareti e i calcinacci che si staccano dal soffitto, le trenta famiglie in attesa di avere il nuovo alloggio popolare. Un sogno per loro che si trova a qualche centinaia di metri: due palazzine nuove di zecca con cinquanta appartamenti dotati di tutti i confort. La consegna dei nuovi alloggi era attesa a metà settembre dello scorso anno ma per problemi tecnici legati all’allaccio della rete elettrica era slittata ai primi di ottobre. Dopo ottobre sono trascorsi altri mesi, le famiglie hanno festeggiato, se così si può dire, un altro Natale tra quelle mura fatiscenti. Ed ora al termine anche di febbraio si chiedono quando potranno finalmente avere una casa. Stando a quanto riferisce il Comune di Brindisi i ritardi nella consegna sarebbero legati alla lentezza con la quale procedono gli allacci alla rete elettrica. La ditta esecutrice dei lavori ha completato da tempo la sua parte, riferisce l’ufficio dei Lavori Pubblici, ma è la società elettrica Enel che tarda a completare gli allacci. Intanto è continua ad essere garantito il servizio di guardiania che è a carico della stessa ditta.
Una volta consegnate le chiavi nelle mani dei nuovi inquilini la medesima ditta ha avuto l’appalto dal Comune di Brindisi per abbattere le ultime baracche di Parco Bove. Qui il Comune già da tempo ha annunciato un progetto di riqualificazione dell’area con la costruzione di un parco e, se dovessero essere intercettati altri finanziamenti, anche con la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Intanto in questi giorni il Comune di Brindisi sta chiudendo i contratti. Ai legittimi assegnatari è stato chiesto di riconoscere i debiti pregressi, di costituire i condomini e la volturazione dell’acqua. In ogni caso dopo la consegna degli alloggi da parte della ditta saranno necessari altri dieci giorni circa per eseguire il collaudo e ottenere il certificato di agibilità, oltre che verificare la regolare esecuzione dell’appalto. I cinquanta appartamenti della Torretta, destinati all’emergenza abitativa, sono suddivisi in quattro edifici con case di diversa tipologia dai 45 ai 90 metri quadrati. Alcune sono state realizzate per ospitare famiglie che hanno componenti diversamente abili. Sui terrazzi sono stati installati i pannelli fotovoltaici per il riscaldamento dell’acqua ed i solai dotati di cappotto termico. Qui andranno ad abitare, quindi, le trenta famiglie che attualmente risiedono nelle baracche di Parco Bove e che hanno dimostrato di avere tutti i requisiti necessari per l’assegnazione, oltre ai primi venti nuclei famigliari che risultano aventi diritto nella graduatoria redatta dal Comune di Brindisi nei mesi scorsi e diventata definitiva nelle ultime settimane. Una graduatoria che conta 417 aventi diritto per i quali il Comune ha una disponibilità al momenti di soli 60 appartamenti, inclusi gli immobili alla Torretta. La precedenza, quindi, è stata data ai residenti di Parco Bove, se non altro per le condizioni di estrema precarietà in cui vivono le famiglie.
Qui a Parco Bove ogni giorno è una sfida, vi sono grossi problemi con la fogna nera che almeno una volta a settimana esplode. L’ultima in ordine di tempo lunedì scorso, ancora una volta i residenti hanno dovuto pagare di tasca proprio l’intervento per liberare i tombini. Tombini che spesso e volentieri si trovano all’interno di quelle quattro mura in cui vivono. A questo si aggiunge poi il problema dell’umidità che mangia le pareti. Qui vi abitano bambini e persone anziane con problemi di asma e i muri corrosi dalla muffa non sono certo la cosa più salutare. Quando il Comune a fine estate scorsa annunciò che era prossima la consegna dei nuovi alloggi molti residenti di Parco Bove hanno cominciato a gettare via i vecchi mobili distrutti dalle infiltrazioni ed hanno acceso finanziamenti per poter acquistare nuovi arredi convinti di doversi trasferire subito. Così non è stato, ora molte famiglie si ritrovano senza mobili e con gran parte dei loro effetti personali già chiusi negli scatoloni con il rischio che quel poco che resta possa essere danneggiato dall’umidità e dalle infiltrazioni. Purtroppo in questi anni le amministrazioni che si sono succedute al Comune di Brindisi non sempre hanno garantito la manutenzione delle abitazioni di Parco Bove che a conti fatti sono delle vere e proprie baracche risalenti ai primi anni trenta, lo dimostra, semmai non fosse sufficiente lo stato evidente di degrado, anche la presenza dell’amianto che non è mai stato rimosso, tettoie tubature sono ad oggi ancora in eternit e nessuno ha mai fatto nulla per rimuoverlo. Nonostante questo trattandosi di proprietà comunale è stato chiesto anche un canone di locazione che ora a distanza di anni l’amministrazione chiede di saldare prima di consegnare le chiavi dei nuovi alloggi versando il venti per cento del dovuto subito ed il resto rateizzandolo in settanta mensilità che si andranno ad aggiungere al nuovo canone di locazione.