Ripuliranno Taranto dalle scritte che imbrattano i muri con una sabbiatrice non corrosiva, che utilizza il bicarbonato di sodio come elemento abrasivo per la pulizia del patrimonio soggetto ad incuria e ad atti vandalici e produce materiale di risulta biodegradabile: sono i 15 detenuti coinvolti nel progetto di giustizia riparativa di Unicredit, che ha acquistato l’apparecchio, e Noi&Voi, l’associazione tarantina di volontariato penitenziario motivata da valori cristiani, attiva dal 1992, in favore della giustizia e per il rispetto della persona umana.
Sono già stati ripuliti pavimenti e alcune zone esterne della parrocchia sant’Antonio in via Duca degli Abruzzi, la statua della Madonna Addolorata situata nell’omonima parrocchia, in via Japigia, l’esterno dell’ex convento delle suore di clausura, oggi Casa Madre Teresa, a Paolo Sesto e presto si lavorerà all’ingresso della biblioteca Acclavio.
Insieme ai detenuti destinatari di provvedimenti di esecuzione penale esterna, vi sono anche alcuni migranti richiedenti protezione internazionale.
Tutti loro hanno frequentato per qualche settimana il corso di formazione sull’utilizzo del macchinario che, utilizzando un getto di bicarbonato nell’aria compressa accompagnata da acqua, consente di rimuovere vernici, graffiti, grassi, oli, catrame, gomme da masticare, muffe, ruggine e macchie in genere da qualsiasi superficie, senza scalfire il substrato e ripristinando lo stato originario.
Grande soddisfazione viene espressa da don Francesco Mitidieri, presidente dell’associazione, per un progetto che unisce l’interesse pubblico alla cura della città al recupero della capacità lavorativa dei detenuti che, imparando a utilizzare la sabbiatrice, hanno la possibilità di acquisire nuove competenze professionali da spendere in futuro nel mondo del lavoro.
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