
Di Marina Poci per il numero 406 de Il7 Magazine
Nessun mal di pancia strategico per salvarsi da una verifica particolarmente insidiosa; nessuna voglia di restare al caldo sotto le coperte quando fuori il tempo promette bufera; nessun giocattolo, o cartone animato, o libro di favole a trattenerlo in casa un minuto di più del necessario. Danilo Lombardo, 7 anni, alunno di seconda elementare del comprensivo Manzoni – Alighieri di Cellino San Marco (plesso Francesco Spina), la mattina si sveglia talmente felice di andare a scuola da non riuscire proprio a trovare alcun motivo valido per assentarsi: nell’anno scolastico che si è appena concluso, infatti, Danilo è stato l’unico degli studenti della sua classe a sedere ogni giorno, immancabilmente, al suo banco, accanto al compagno e amico del cuore Luca. Grembiulino, zainetto, merenda, quaderni sempre in ordine e tanta voglia di dedicarsi alle sue materie preferite, la matematica e l’inglese: il piccolo stakanovista delle presenze, con un senso del dovere sorprendente per la sua età, non ha mai pensato che saltare la scuola fosse un’opzione, tanto da rendere del tutto superflua quella sezione del registro elettronico destinata ad annotare i giorni di assenza e le relative giustificazioni.
Un esempio virtuoso di impegno, quello di Danilo Lombardo, che, senza sfociare negli eccessi ansiogeni da società della performance, può costituire un modello positivo in una regione, la Puglia, nella quale la dispersione e l’abbandono nei cicli scolastici dell’obbligo rappresentano ancora una realtà da contrastare con iniziative di supporto, progetti di orientamento e attività di inclusione (esattamente lo scopo che si propone la legge regionale numero 8 del 2025, promulgata negli scorsi giorni dal governatore Michele Emiliano con l’obiettivo di promuovere e sostenere sia percorsi di supporto formativo per le persone in condizione di ritiro sociale, al fine di prevenire l’abbandono scolastico e garantire il diritto allo studio anche in collaborazione con il servizio di psicologia scolastica, sia percorsi formativi e laboratoriali a sostegno delle persone in situazione di ritiro sociale che devono affacciarsi nel mondo del lavoro, ai fini di un loro efficace accompagnamento e inserimento lavorativo).
“All’inizio non ci abbiamo fatto caso più di tanto: è stato molto fortunato perché durante l’anno non ha avuto influenze o raffreddori tali da impedirgli di uscire da casa, né ci sono stati problemi di altro tipo, personali o famigliari, che potessero giustificare l’assenza”, racconta la mamma Manuela. “Poi ad un certo punto, più o meno a metà anno, Danilo si è reso conto che non si era mai assentato e ha cominciato a vivere la cosa come una sfida. Voleva fortemente centrare l’obiettivo delle zero assenze e si è impegnato tantissimo. Alla fine ce l’ha fatta e noi genitori siamo stati felicissimi, come lo siamo ogni volta che uno dei nostri tre figli raggiunge un traguardo a cui tiene. Ma, vorrei chiarirlo, non ha ricevuto nessuna pressione, né da noi genitori né da parte delle maestre”.
Proprio alle maestre, per la signora Manuela, va il grande merito della passione di Danilo per la scuola: “Non ha mai fatto i capricci, perché non soltanto si trova benissimo con i compagni, ma anche con tutte le docenti: Annarita Ferulli, Giusy Serìo, Giovanna Imperiale e Daniela Pisanò. La sua è una classe molto piccola, quindi ogni bambino viene seguito al meglio”.
“Campione di presenza”, lo hanno definito le maestre, quando il 6 giugno scorso, ultimo giorno di scuola prima della lunga pausa estiva, hanno voluto lasciare sul quaderno di Danilo il segno del loro apprezzamento con un tratto di penna rossa, tre cuoricini e un grande “Complimenti” a precedere le loro firme. Poi, all’uscita, mamma Manuela e papà Gianluca lo hanno accolto consegnandogli un simbolico attestato di merito, per valorizzarne l’impegno nel raggiungimento dell’obiettivo che con grande determinazione si era prefissato. Non l’unico riconoscimento, a quanto pare, perché Danilo ha ricevuto anche la medaglia in cartoncino “Mente brillante” da parte di una delle docenti.
Manuela Lombardo ci racconta il suo ultimogenito in attesa che torni dagli allenamenti di basket: un bambino responsabile, ligio ai suoi piccoli doveri da settenne, determinato, curioso, con una strana tendenza a smontare e fare a pezzi gli oggetti, tanto da meritarsi in famiglia il soprannome di “caterpillar”. L’atteggiamento tipico di chi è interessato a comprendere in profondità il funzionamento delle cose, forse il preludio di un futuro professionale da ingegnere, ci permettiamo di suggerire. E quando la mamma, con molta cautela, ci dice che è ancora presto per chiedere a Danilo cosa farà da grande, è lui stesso che si affretta ad intervenire per precisare di avere le idee chiarissime: “In realtà mi è già venuto in mente tante volte: voglio fare l’ingegnere costruttore. Non di macchine o di aerei, ma di case, palazzi e negozi. Non solo qui, ma in giro per il mondo”, dichiara con una certa sicurezza, giustificando ampiamente perché ama la matematica e l’inglese.
Quando gli chiediamo di parlare un po’ di sé, non esita: “Ogni tanto leggo qualche libro di favole: la mia preferita è Il Re Leone. Ogni volta che posso aiuto i miei compagni di classe, quando non sanno fare qualche compito o se hanno bisogno di qualcosa. Mi piace andare in bicicletta. Come sport faccio basket, gioco con l’Aurora Cellino e sono molto bravo. Non facciamo il campionato, ma qualche amichevole è capitata. Una volta abbiamo giocato contro i bambini di San Pietro Vernotico e abbiamo vinto”, precisa, forse perché non vuole che ci venga la tentazione di pensarlo come un “secchione” dedito soltanto allo studio.
In realtà, che a lui studiare piaccia ce lo conferma la mamma, che in previsione dei quasi tre mesi di sosta dalle lezioni spiega: “Sicuramente è contento di potersi dedicare ai giochi, di passare le giornate al mare e trascorrere più tempo con gli amici… ma sta già aspettando il libro delle vacanze: le maestre l’hanno scelto, ma non l’abbiamo ancora comprato… e lui è impaziente di averlo tra le mani!”.