Una vita in difesa dei beni culturali e del paesaggio: la straordinaria vita di Nerina

Novantatré anni a dicembre, spesi a lottare per i diritti della collettività e la salvaguardia dei beni monumentali e della consapevolezza paesaggistica. Per Nerina Vivarelli Scarascia l’impegno civico di una vita, caratterizzato dalla tenace determinazione e la singolare coerenza, è culminato nel prestigioso riconoscimento di “socio meritevole” di Italia Nostra, conferito in occasione del 65° anniversario della costituzione dell’autorevole associazione nazionale di volontariato culturale.
È stata una delle prime donne ingegnere in Italia, dal grande temperamento e la spiccata intelligenza educativa, qualità che hanno contraddistinto la sua lunga e proficua attività di diffusione della cultura della conservazione del paesaggio urbano e rurale, del patrimonio monumentale e del carattere ambientale della nostra città. Tante le sue “battaglie”, combattute sempre con straordinario dinamismo, per il salvataggio dall’abbandono e dal degrado di bellezze naturali e di antiche opere dell’ingegno: la sua azione fu decisiva nel fermare la proposta di abbattimento dell’ex caserma Manthonè, la “Colombaia” nella memoria dei brindisini, ovvero l’antico convento fondato dai Carmelitani Scalzi nel XVII secolo, adiacente la chiesa di Santa Teresa. Grazie alla sua netta opposizione, fortemente in contrasto con l’opinione di alcuni amministratori locali e noti giornalisti dell’epoca, la struttura in forte degrado e pericolante, fu vincolata e dichiarata d’interesse storico ed artistico, restaurata divenne poi la sede dell’Archivio di Stato di Brindisi.
Nata a Grosseto, nel 1951 si laurea in ingegneria civile presso l’Università di Roma, qualche mese dopo accetta l’incarico di assistente volontaria alla cattedra di Impianti industriali idraulici, prima di essere assunta nell’Ente per la riforma della Maremma Tosco-laziale. Sposa il brindisino Luciano Scarascia, noto costruttore edile e fratello dell’on. Carlo, e si trasferisce a Brindisi nel 1959, dove apre uno studio di progettazione con l’architetto Carlo Boccianti di Roma. In seguito alle aspre polemiche sollevate in città per la sciagurata demolizione del Teatro Verdi, nel 1965 viene nominata “Ispettore onorario” della Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie di Puglia e Lucania, carica che esercita con grande impegno e dignità, mettendo sempre a disposizione le proprie competenze per la tutela dei beni storico-artistici della nostra città. Infatti, per la sua innata sensibilità e lo spirito indomito, riesce anche ad ottenere importanti finanziamenti necessari al restauro della chiesa di Santa Maria del Casale, luogo sacro a lei molto caro, dove dedica tante energie anche per la valorizzazione dell’area circostante e del sagrato, un impegno che continua ad essere sostenuto con perseveranza dalla sezione di Brindisi di Italia Nostra. Qui viene pure aggredita e ferita da alcuni cani randagi, si salva grazie all’intervento di una coppia di giovani visitatori.
La sua dedizione e determinazione risultano indispensabili anche per gli interventi di risistemazione del Castello Alfonsino e di Santa Maria degli Angeli, la chiesa voluta dal frate cappuccino brindisino Giulio Cesare Russo, futuro San Lorenzo. L’abitazione brindisina di Nerica Vivarelli è proprio nei pressi del suggestivo tempio cittadino, sulla via che porta il nome del più illustre cittadino di questa terra. I suoi molteplici impegni la vedono sempre in viaggio tra Roma, dove risiede per lunghi periodi, e Brindisi, ma anche Toronto e il resto del mondo. Durante uno di questi viaggi perde improvvisamente il marito.
Da grande devota, volle offrire al santuario di Jaddico un pannello trasparente per la protezione dell’immagine sacra dipinta sul vecchio muro, azioni di salvaguardia che, insieme al suo carattere schietto e irrituale, talvolta creano situazioni conflittuali con alcuni sacerdoti e personaggi politici locali, tutto ciò non ferma mai il suo impegno a favore del bene comune. Per dare maggiore forza alla sua opera di tutela, nel 1967 si iscrive all’Associazione Nazionale Italia Nostra, di cui condivide pienamente i valori e le azioni. Figura di primo piano, è una delle fondatrici della sezione di Brindisi ed entra a far parte persino del Consiglio e nella Giunta esecutiva nazionale, dove lavora al fianco dei maggiori esponenti della cultura italiana, ricevendo sempre grandi attestazioni di stima.
La sua attività si distingue anche nella conservazione della natura, della biodiversità e del paesaggio agricolo brindisino: su un terreno di sette ettari di proprietà in contrada Mitrano, una volta estirpato il vecchio vigneto, non ha ceduto al solito e precario affare del fotovoltaico, ma ha preferito investire in un bosco di querce da sughero e di ciliegi selvatici, un polmone verde a pochi passi dal centro abitato, un dono alla comunità brindisina e validissimo strumento di valorizzazione del territorio. Il “Bosco delle Lune” oggi ha sette anni, è cresciuto ed è pronto per la didattica ambientale, un desiderio mai nascosto da Nerina Vivarelli, sempre impegnata a coadiuvare gli insegnanti nella loro opera di formazione: “è una splendida donna che, sempre con entusiasmo, privilegia i ragazzi affinché fossero consapevoli di quanto cultura e rispetto dell’ambiente siano la base per una crescita umana sempre pronta a guardare il mondo nel rispetto di tutto e di tutti – dichiara la prof. Maria Teresa Finizzi – Presente nelle scuole, con generosità e passione, indossa l’abito della guida, affinché i ragazzi, osservando un monumento, si rendano conto di come la storia del passato è determinante per l’oggi”.
L’ing. Vivarelli si è sempre distinta per la sua straordinaria indole combattiva, dimostrata anche sul versante delle manifestazioni di piazza, non ha mai esitato a prendere parte in prima fila a proteste collettive e cortei contro paventati insediamenti industriali inquinanti o progetti impattanti negativamente sul territorio e sulla salute delle persone. I suoi contributi, il suo esempio e la sua attenzione al dialogo con i giovani hanno fortemente caratterizzato l’attività della sezione di Brindisi di Italia Nostra per oltre quarant’anni, radicandone la presenza nella società: il riconoscimento di merito giustamente attribuito a questa grande e coraggiosa signora a cui la città deve molto, porta lustro anche all’impegno dell’associazione locale, che prosegue la sua opera di attenzione e promozione del territorio e dei valori irrinunciabili per la difesa dei beni comuni.
Attualmente Nerina Vivarelli Scarascia vive a Roma, nonostante la lontananza non smette mai di interessarsi alla sua Brindisi, la città del cuore e da sempre il suo “porto di approdo” dopo i lunghi viaggi.