Via Marco Pacuvio, il cortile di un condominio usato da giovanissimi per alcol e droga: parte l’esposto

Tra i ragazzi brindisini, per lo più minorenni, è noto come il “pisciatoio” e “il tunnel della droga”, l’interno del condominio di via Marco Pacuvio 5, più precisamente corte Capobianco, in pieno Centro a Brindisi. Prima della pandemia vi si rifugiavano a partire dalle undici di sera, mezzanotte, sino a notte inoltrata, le 4, le 5 del mattino seguente, soprattutto nei fine settimana; adesso, in periodo di restrizioni, hanno anticipato la fascia oraria, dalle 18 alle 20.
Ma il modo di divertirsi non cambia: alcool, sesso, droga, schiamazzi, botte da orbi, tutto è possibile in questa corte buia e interna, i cui residenti sono ai limiti della sopportazione.
E’ pronto un esposto per molestie e disturbo della quiete pubblica sottoscritto dai cittadini del quartiere Centro, in particolare dagli inquilini degli stabili situati in corte Capobianco, via Marco Pacuvio 5, via Sant’Ippolito, largo Angioli e via Palma. Che al momento è fermo, sino a quando non si sblocca l’emergenza covid.
“La situazione, che si protrae da almeno tre anni, è insostenibile”, hanno scritto nell’esposto. “Numerosi avventori, tra questi molti minorenni, che a partire dalle undici di sera, mezzanotte, sino a notte inoltrata, le 4, le 5 del mattino seguente, durante i fine settimana, consumano bevande, anche alcooliche, producendo schiamazzi, urla e rumori di vario genere (ad esempio calci contro le saracinesche dei box auto) che, per la loro durata, intensità, modalità impediscono letteralmente regolari sonno e riposo”. E’ quanto avevano riferito prima della pandemia, adesso è cambiato solo l’orario degli insopportabili e chiassosi scenari che vengono propinati ai residenti nei pressi di via Marco Pacuvio e ai passanti per le vie del Centro.
Denunciano inoltre l’utilizzo, da parte di costoro, del cortile ricadente nel civico 5 di via Marco Pacuvio (corte Capobianco) “quale luogo ideale per espletare i propri bisogni fisiologici tanto da venire conosciuto e indicato come il “pisciatoio”, determinando la formazione di veri laghi d’urina con conseguente odore nauseabondo, al limite dell’emergenza sanitaria.
Spesso il luogo viene anche scelto per stemperare gli eccessi dei mix alcool e droga.
Lo stesso cortile, essendo appartato e lontano da sguardi indiscreti, fatta eccezione per quelli dei residenti che qui si affacciano, è anche luogo ideale per spaccio e talvolta consumo di sostanze tossiche, tanto che lo stesso è conosciuto e denominato come “tunnel della droga”. I fari, che a cura dei condomini sono stati installati, benché si tratti di una pubblica corte, non sembrano sortire alcun effetto deterrente”.
I cittadini denunciano ancora “l’intralcio della viabilità che viene a determinarsi a causa dell’eccessivo numero dei veicoli lasciati dagli avventori dei locali in sosta vietata, davanti ai passi carrabili, oppure bloccando altre auto parcheggiate precedentemente con conseguente rallentamento del traffico veicolare, costringendo così altri automobilisti transitanti sulla stessa via Marco Pacuvio o che devono accedere ai box o che devono spostare la propria auto ad un uso frequente del clacson”. Ciò naturalmente è sempre riferito al periodo prepandemia, ma i cittadini temono un ritorno a questo inconveniente non appena saranno riaperti i locali.

Innumerevoli i solleciti telefonici a chi di dovere, ma ancora non si hanno i risultati sperati. Pertanto i cittadini chiedono “l’intervento delle autorità competenti per un doveroso accertamento e la repressione e il contrasto di ogni fatto antigiuridico si dovesse rilevare”.