WWF Brindisi, na giornata per ripulire il Bosco del Compare

Ormai tutti quanti sappiamo che una delle piaghe della nostra civiltà – in questo caso ben poco…civile – da almeno mezzo secolo a questa parte, è quello della dispersione indiscriminata dei rifiuti, specialmente plastici, nell’ambiente, con il conseguente degrado che ne deriva e ciò sia che lo si faccia intenzionalmente che per mera negligenza.
La maggior parte delle plastiche non si biodegrada in alcun modo, per cui tutta quella che viene dispersa in natura vi resterà per centinaia di anni ad ammorbare il mare, i corsi d’acqua, i boschi o le campagne.
Il WWF di Brindisi si fa da anni carico di organizzare iniziative non solo di sensibilizzazione, ma anche di concreto contrasto a questo fenomeno, riuscendo a coinvolgere non solo le Istituzioni ed altre associazioni che hanno a cuore la tutela dell’ambiente, ma anche semplici cittadini, famiglie e gruppetti di amici che non hanno remore a “sporcarsi le mani” ed agire in prima persona per una buona causa.
Nel corso di quelle che sono chiamate “Giornate Ecologiche”, per domenica scorsa si è organizzata la pulizia del Bosco del Compare, uno dei luoghi simbolo della Brindisi che ama la natura, sita ad appena cinque chilometri a nord ovest, ma che, purtroppo, è anche uno dei luoghi preferiti per gli zozzoni che non sanno dove altro abbandonare i loro rifiuti.
Il suo fascino risiede nell’essere un piccolo bosco, di poco più di 30 ettari di superficie, misto di querce, con dominanza di Leccio e Roverella, importante per la presenza di piante arboree secolari e con caratteristico sottobosco ricco di Pungitopo dalle bacche rosse e di tante altre specie interessanti di macchia mediterranea. Nel cuore di questo affascinante bosco, poi, presso la Casina dei Conti Balsamo, ci sono due radure con piante erbacee e cespugliose che contribuiscono ad elevare la biodiversità, offrendo luoghi di sosta, rifugio ed alimentazione per numerose specie animali.
Conoscendo questo polmone verde, per averlo visitato più volte ed essendo consapevole della necessità di una bella opera di pulizia, anzi di una serie di interventi atti a bonificarlo dalla gran quantità di rifiuti di ogni genere che si sono accumulati negli ultimi anni, ho risposto personalmente “presente!” alla chiamata e, domenica mattina, mi sono presentato all’appuntamento con gli organizzatori, gettando letteralmente giù dal letto mio figlio dodicenne, Giovanni, per coinvolgerlo in questa iniziativa.
Giunti al punto di incontro, sulla complanare a poca distanza dal Santuario di Jaddico, troviamo i volontari del WWF di Brindisi che distribuiscono grossi sacchi destinati alla raccolta dei rifiuti ed i guanti di protezione, impartendo quelle poche direttive necessarie per potersi immediatamente rendere utili.
Consapevoli che non tutto può essere portato via senza l’intervento di personale e mezzi specializzati, ci viene chiesto di concentrarci sulla tanta plastica e polistirolo, oltre che bottiglie di vetro ammucchiati in cumuli o dispersi nella bassa vegetazione mentre, ovviamente, alla rimozione dei cumuli di laterizi e residui di demolizioni edili, oltre che di mobili ed elettrodomestici abbandonati, ci dovrà pensare necessariamente Ecotecnica su incarico dell’Amministrazione Comunale.
Nonostante il vento freddo di tramontana, la posizione riparata del bosco ed il tepore dei raggi del sole, che filtrano in mezzo alla boscaglia, rendono piacevole l’atmosfera ai gruppi di giovani e meno giovani e qualche famiglia con ragazzini che con il loro vociare allegro si disperdono nel bosco alla ricerca dei punti, purtroppo molti, da ripulire e bonificare.
Dopo nemmeno mezz’ora erano già una ventina i grossi sacchi ripieni di rifiuti consegnati al punto di raccolta; personalmente, con l’aiuto di mio figlio, a fine mattinata ne ho consegnati quattro e, di questi, posso anche sintetizzare, con numeri in difetto piuttosto che in eccesso, il contenuto: non meno di duecento bottiglie di plastica delle più disparate marche, un centinaio di bottiglie di vetro, dalla comunissima birra ad una preziosa bottiglia di champagne francese residuo di un festeggiamento più raffinato di gente comunque rozza ed incivile, una dozzina di lattine contorte, una quantità indefinita di piattini, bicchieri e posate di plastica, oltre che buste, bustine, qualche vecchio indumento, una ginocchiera da pallavolo, una scarpa da ballerina, una ventina di bossoli in plastica di cartucce da caccia, una dozzina di accendini, tre tubi di gomma da giardinaggio e svariati pezzi di polistirolo e lana di vetro.
Sono almeno una decina i punti del Bosco del Compare, uno proprio nel prato retrostante di quella che fu la Casina di Caccia dei Conti Balsamo, resi vere e proprie discariche abusive, dove i rifiuti giacciono non a chili ma a quintali se non tonnellate, di fronte alle quali noi volontari non abbiamo potuto far altro che osservare ed arrenderci, in attesa, si spera in un prossimo futuro, di adeguati rinforzi anche dal punto di vista logistico e tecnico, perché si provveda alla effettiva bonifica di tutto quanto il sito boschivo.
A fine mattinata tanta stanchezza ma anche soddisfazione per quel minimo contribuito che ognuno dei partecipanti ha potuto fornire, per dare un po’ di sollievo al nostro amato bosco, dal momento che almeno la plastica ed i rifiuti che deturpavano ettari ed ettari il sottobosco, erano stati quasi del tutto eliminati.
Un bel caffè caldo, offerto in tazzine di porcellana e non già in “odiati” bicchierini di plastica e qualche biscotto, viene offerto come ristoro, all’uscita dal bosco e, dopo la foto di rito davanti al trofeo costituito da una ottantina di grossi sacchi ripieni di schifezze di ogni genere, posso finalmente rivolgere qualche domanda a Giovanni Ricupero, il presidente di WWF Brindisi.
Come è nata l’idea delle “giornate ecologiche” e la scelta dei luoghi da visitare e ripulire dai rifiuti con l’aiuto non solo dei volontari del WWF ma anche coinvolgendo la cittadinanza?
“Le giornate ecologiche non sono nate ora. E’una iniziativa che, con una certa “irregolarità”, portiamo avanti da una quarantina di anni. Ti allego una chicca: una foto di una raccolta rifiuti fatta sempre al bosco del Compare negli anni ’70 dai fondatori del WWF Brindisi. Nel 2010, poi portammo avanti una iniziativa simile che chiamammo “SPICCILA CU ‘MBUCHI”: ci mettevamo in delle piazze e aiuole di Brindisi, le ripulivamo (invitando i passanti) e poi lasciavamo dei cartelli con varie frasi in Brindisino. Il primo cartello diceva proprio “spiccila cu ‘mbuchi” e da lì nacque il nome dell’iniziativa.”
Puoi snocciolare qualche dato relativo alla partecipazione ed ai risultati relativi alla giornata dedicata alla pulizia del Bosco del Compare?
“Un bel risultato anche stavolta, ma non basta. Un grandissimo grazie da parte nostra va a chi ha contribuito a liberare il Bosco del Compare da un bel po’ di rifiuti: 38 persone partecipanti alla raccolta, 74 sacchi, cinque pneumatici e un materasso anche se c’è ancora tanto da andare a prendere.”
Ho incontrato nel bosco, durante le operazioni di pulizia, un nutrito gruppo di giovani in tenuta mimetica quasi militare, che quasi mi hanno fatto sobbalzare, con buste e guantoni intenti a ripulire di buona lena; come sei riuscito a coinvolgerli?
“Sono i ragazzi dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Combact Softair Brindisi; li ho incontrati alcuni giorni fa nel bosco mentre erano intenti nelle loro attività. Anche se sono vestiti con tute mimetiche e utilizzano armi (giocattolo), al contrario dei cacciatori che frequentano il bosco e ammazzano gli animali, loro non fanno male ad una formica ed i loro proiettili sono biodegradabili. Li ho invitati alla pulizia e non se lo sono fatti ripetere due volte. Un ringraziamento particolare va a questo gruppo ai Combact Softair Brindisi per il loro prezioso contributo, ma anche agli amici di PuliAmoilMare che, questa volta, ci hanno dato una mano a pulire il bosco!”
Si è sempre detto che tenere pulito e molto più semplice che pulire, ma da quel che ho visto personalmente, partecipando come volontario alle operazioni di pulizia, si tratta di un concetto non molto condiviso dalla popolazione e dai frequentatori del bosco: che appello ti senti di rivolgere a queste persone che mostrano così poco rispetto per la natura?
“Il mio appello per chi sporca è questo: siate felici e utilizzate il bosco in punta di piedi, perché lì siamo solo degli ospiti. Tutto il male che facciamo alla Natura si ritorcerà sempre contro di noi.”
Come ultima domanda quella cosiddetta da un milione di dollari: che soluzioni o proposte avresti da avanzare alle Autorità per una migliore gestione ed una maggiore fruibilità delle tante bellezze naturali presenti nel nostro territorio?
“Il fatto che le prime iniziative le cominciammo negli anni 70 e che nel 2019 stiamo ancora a raccogliere rifiuti abbandonati non è un buon segno. La gente, per negligenza o per volontà di farlo, trasgredisce le regole. Questo significa che il livello culturale non è cresciuto sufficientemente perché molte fasce della popolazione sono ancora indietro. Quindi il mio consiglio è di investire sulla cultura e al tempo stesso ripulire subito dove si è sporcato perché è più difficile sporcare in un posto bello e pulito.”