Zes, a Mesagne manca la sinergia. Ma si fa il possibile per recuperare

MESAGNE – «Sulle Zes, insieme al consigliere regionale Mauro Vizzino, si sta giocando una partita molto difficile sul tavolo regionale, e oltre, per poter rientrare o in quella Adriatica o in quella Ionica, difficile ma non impossibile» ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona intento ad attrarre maggiori investimenti extra regionali e stranieri per favorire lo sviluppo delle imprese già operanti a Mesagne, sfruttando la richiesta di adesione del Molise alle Zes della Puglia.
«La Regione si è riservata duecento ettari per pianificare degli assestamenti e noi siamo lì a ribadire l’importanza strategica di Mesagne e della sua zona industriale, insediata su uno snodo logistico».
Ad oggi Mesagne, che inizialmente rientrava nel perimetro della Zes Adriatica da cui era scaturito l’ingresso di Francavilla in quella Ionica, e poi risultata esclusa dal Piano finale presentato dal prof. Domenico Laforgia, lavora sui 70 ettari dei 150 circa complessivi con aziende avviate nel campo agroalimentare, industriale, aziende aeronautiche che lavorano da più di trent’anni con tecnici altamente specializzati nella progettazione e produzione di particolari meccanici e aeronautici, e che producono con fatica vista l’attuale situazione economica del nostro Paese.
«Portare una boccata di ossigeno ed aiutarli ad essere competitivi sui mercati, non potrà che agevolare anche ulteriori insediamenti all’interno dell’area» ha proseguito l’assessore D’Ancona pressato nelle ultime settimane dagli interventi del segretario del Pd di Mesagne, Francesco Rogoli.
Secondo Rogoli, ad oggi, è mancata una sinergia e collaborazione sul territorio mesagnese sviluppata, invece, dal presidente del Consorzio Asi, Domenico Bianco, tra gli agglomerati di Brindisi, Fasano, Ostuni e Francavilla Fontana che ha portato all’inserimento delle prime tre nella Zes Adriatica e dell’ultima in quella Ionica -Salentina collegata al polo aerospaziale di Grottaglie.
Il comune di Mesagne avrebbe dovuto avviare dei contatti con Confindustria, sollecitare associazioni territoriali come l’Azim, l’Associazione zona industriale di Mesagne presieduta da Bruno Carriero.
E infatti il presidente Carriero, ad oggi, lamenta una completa disattenzione dell’amministrazione per i problemi che investono la zona industriale e che ha portato alcune aziende a trasferirsi.
Una questione, quella della mancanza di sinergia, sottolineata anche dal consigliere regionale e presidente commissione Ambiente della Regione Puglia, Mauro Vizzino «Spero che non sia dovuta al differente colore di bandiera. Perché parliamo di sviluppare e ampliare il bene comune per lasciare qualcosa di concreto alle generazioni future e stiamo disponendo un piano strategico con gli uffici tecnici del comune».
«Oggi le Amministrazioni sanno che non basta agevolare semplicemente un insediamento produttivo su di un territorio ma che è fondamentale perseguire altre tipologie di compartecipazione alla crescita delle stesse, tra cui le agevolazioni fiscali e le infrastrutture» conclude poi D’Ancona.