La malavita brindisina punta alle scarpe griffate prodotte nelle Marche: intercettazioni dei carabinieri

La malavita brindisina punta alle griffe prodotto nelle Marche. “Se hai a che fare con le scarpe, ci sono i soldi. Questo è il paese in cui ne fanno di tutti i tipi, ci sono le Paciotti e le Hogan, sta tutto qua”. E’ l’intercettazione sulla quale stanno lavorando gli investigatori per capire le eventuali relazioni tra la banda pugliese del bancomat e le attività calzaturiere del distretto che sarebbero finite nel mirino della malavita brindisina.
La conversazione è stata intercettata dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Macerata e relativa alle esplosioni dei bancomat avvenute quest’anno tra l’Anconetano, il Maceratese e il Fermano.
Le indagini condotte dagli inquirenti sono arrivate a Brindisi, da dove proviene l’intercettazione, e dove ci sarebbero già alcune informative dei militari e anche i primi indagati.
Si tratta, infatti, di una conversazione tra ragazzi brindisini per la quale gli inquirenti hanno ritenuto di dover approfondire per definirne i contorni.
Intercettazione che andrebbe a confermare, e potrebbe essere in qualche modo collegata, anche a quanto ha affermato il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio nel corso della conferenza stampa convocata dopo l’arresto della banda del bancomat avvenuto il 25 settembre scorso.
Giorgio affermò che un paio degli arrestati si era vantati di essere specializzati in furti di scarpe prima di dedicarsi agli assalti ai bancomat. Tra i vari colloqui intercettati tra i quattro componenti della banda, ce n’è uno nel quale un componente della banda avrebbe svelato un nuovo possibile campo d’azione oltre quello dei bancomat: i furti di calzature griffate nel distretto Fermano-Maceratese.
Le forze dell’ordine vogliono capire se se il brindisino si sia solo vantato di conoscere bene il territorio dove stava agendo o se c’è qualcosa in più e magari ha fatto parte di qualche colpo avvenuto nei negozi e nelle aziende calzaturiere marchigiane e comunque è indirettamente coinvolto con chi è effettivamente entrato in azione.
Sono gli aspetti di questo nuovo filone di inchiesta che da Macerata è arrivato a Brindisi dove si sono verificati alcuni furti nei negozi di vendita al dettaglio di scarpe griffate. Il messaggio intercettato potrebbe essere interpretato come: “Guardate che le scarpe rubate nei negozi di Brindisi arrivano dalle Marche. Andiamo alla fonte”. Un filone che i carabinieri hanno iniziato a percorrere che porterà presto a nuovi sviluppi.
Le intercettazioni tra i quattro della banda del bancomat e questa tra ragazzi brindisini evidenziano l’interesse della malavita verso le calzature griffate del distretto, a cominciare dai marchi più conosciuti, Paciotti e Hogan sono quelli citati nella conversazione ascoltata dalle forze dell’ordine, fino ad altri brand la cui produzione è concentrata nel giro di pochi chilometri, tra laboratori, fabbriche, magazzini, outlet, negozi e quant’altro.
Un giro d’affari interessante anche per lo sviluppo di attività illecite compresa quella dei furti. L’ultimo, quello subito dalla Fabi di Monte San Giusto appena pochi giorni fa.