Corruzione, peculato e abuso: quattro Forestali e due imprenditori a giudizio

Il gup del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha disposto il rinvio a giudizio di quattro appartenenti al corpo forestale dello stato e di due imprenditori, mentre un altro forestale e altri due imprenditori hanno scelto riti alternativi (abbreviato e patteggiamento) al termine di un’udienza preliminare che si è celebrata a Brindisi per reati a vario titolo di corruzione, peculato, l’abuso d’ufficio, i reati ambientali, la rivelazione del segreto d’ufficio, il falso ideologico, e la truffa aggravata in danno dello Stato. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Brindisi ci sarebbe stata una disponibilità a consentire ad alcuni imprenditori di sversare e incendiare rifiuti in cambio di soldi, mozzarelle, prosciutti e regalie varie, per lo meno in capo a un forestale, Gianfranco Asciano, di Carovigno (Brindisi). Agli altri sono contestate ipotesi di assenteismo dal posto di lavoro, indebito utilizzo dei telefonini di servizio e perfino l’appropriazione di 400 cartucce da offrire gratis a un amico cacciatore. Le indagini sono state svolte dai carabinieri, su delega del pm Milto De Nozza.
Asciano e l’imprenditore Vittorio Greco hanno scelto il rito abbreviato. Andranno invece a processo i fratelli Giovanni e Massimo Rosselli, di Ostuni (Brindisi), e i colleghi Domenico Galati e Giovanni Bray, di Surano e Martignano (Lecce), oltre agli imprenditori Ivan e Antonio Greco, di Brindisi. Ha scelto di patteggiare il titolare di un impresa, Giuseppe Caputo, che però, secondo la nuova normativa sui reati contro la pubblica amministrazione, dovrà prima restituire quanto illecitamente percepito.