I giudici smontano la ricostruzione della sparatoria fornita dalla polizia: “I filmati dimostrano che non andò così”. Liberi i due arrestati

Non ci sarebbe stata una tentata rapina, né il tentativo di investire il commissario di polizia o altri agenti e i presunti banditi non avrebbero neanche sparato: il Tribunale del riesame smonta pezzo per pezzo il verbale di arresto redatto dagli agenti del Commissariato di Ostuni: a confutarlo sono le stesse immagini registrate dalla stazione di servizio nella quale l’episodio si sarebbe verificato e che smonterebbero tutte le accuse. I due uomini arrestati con l’accusa di essere banditi, il 49enne barese Pasquale Ferri (accusato di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale)e il 46enne Antonio Baldassarre sono stati rimessi in libertà, accogliendo le richieste dell’avvocato Ladislao Massari. Ne dà notizia oggi il Nuovo Quotidiano di Puglia.
L’episodio che portò agli arresti avvenne il 7 febbraio scorso nella stazione di servizio Total Erg di Rosa Marina. Vennero arrestate due persone e altre due si dileguarono nelle campagne. La ricostruzione fornita dalla polizia fu che era stata sventata una rapina e che i banditi avevano tentato di investire con l’auto il commissario Gianni Albano e un ispettore dello stesso commissariato, esplodendo anche almeno un colpo di pistola.
Dai filmati acquisiti nella stazione di servizio ed esaminati dai giudici emergerebbe però tutt’altro: «Gli agenti si sono indotti ad intervenire si legge nelle motivazioni del Riesame – non già per impedire e fermare una condotta in atto ma solo il possibile verificarsi dell’evento, a tanto indotti da non meglio specificati atteggiamenti sospetti». In sostanza i quattro occupanti la vettura non erano rapinatori: «Appare davvero inverosimile che quattro soggetti travisati e armati si fermino a fare il rifornimento di carburante e in tale bellicoso assetto si mettano a fare conversazione con la futura vittima», scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza di scarcerazione.
Sul presunto tentativo di investimento di Albano, i magistrati rilevano che la vettura Volvo non si sarebbe mai nemmeno avvicinata a quella dalla quale era sceso il commissario né ha tentato di investirlo, ma ha solo cercato di guadagnare la fuga portandosi verso l’accesso opposto. Lo stesso vale per l’altro ispettore rimasto ferito per il quale dalle immagini non si evincerebbe dunque «in alcun modo, e anzi le medesime rendono la circostanza molto improbabile» che gli indagati abbiano cercato di investire intenzionalmente l’ispettore. E’ scritto ancora nel provvedimento: «Non possono considerarsi gravi gli indizi relativi al delitto di resistenza addebitato all’indagato, posto che dalle immagini non emerge in alcun modo che egli, inseguito dall’Albano e dal Fanelli che lo avevano raggiunto e bloccato, abbia sferrato colpi al loro indirizzo».
Il filmato esclude anche qualsiasi tentativo di resistenza e di esplosione di colpi d’arma da fuoco. La ricostruzione fornita dalla polizia, valutano i giudici, presenta “molteplici punti di contrasto tra quanto esposto nel verbale di arresto e quanto apprezzabile dalle immagini registrate, poi commentate dagli stessi operanti in modo meno netto e sicuro, non consente di ritenere connotata dal carattere della gravità, la narrazione, in verità alquanto generica».