Estorsione al Bar Betty: deciderà la Corte costituzionale

E’ rinviata a data da destinarsi la sentenza d’Appello prevista per oggi del processo a carico dei mesagnesi Nicola Destino e Alessandro Perez e del brindisino Marco Petrachi, accusati di estorsione ai danni del titolare del “Bar Betty” di Brindisi. Il collegio giudicante presieduto da Vincenzo Scardia ha ritenuto fondata l’opposizione sollevata dall’avvocato Ladislao Massari alla mancata concessione del rito abbreviato da parte dei giudici di primo grado. E per questo ha disposto il rinvio della sentenza, per chiedere alla Corte Costituzionale di dirimere la questione.

Il rito abbreviato fu chiesto dagli avvocati Massari e Serafino De Bonis dopo che uno degli imputati, Alessandro Perez, ammise in udienza di aver ricevuto dalla vittima delle loro pressioni 1.500 euro: quanto basta ad aggravare l’impostazione dell’accusa, che da tentata estorsione passò a estorsione consumata. A tale richiesta il Tribunale si oppose, decidendo di procedere col rito ordinario, e condannando a 7 anni e 6 mesi Nicola Destino, a 5 anni Alessandro Pereze e Marco Petrachi.
Impugnata la sentenza in Appello il collegio difensivo ha ribadito l’incostituzionalità del procedimento, ottenendo questa volta uno spiraglio dai giudici di secondo grado, che ritenendo legittima la richiesta hanno sollevato il nodo davanti alla Corte costituzionale.