Passa dal carcere ai domiciliari Giovanni Borromeo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati all’Asl di Brindisi, accusato di aver aperto le buste contenenti le offerte delle imprese che partecipavano alle gare d’appalto indette dall’Azienda sanitaria. Proprio nei giorni scorsi Borromeo ha reso una serie di dichiarazioni agli investigatori, con le quali ha ricostruito come in un puzzle ogni ingranaggio dell’oliato meccanismo che per anni avrebbe permesso la manomissione delle aste pubbliche all’Asl. L’indagato ha sciorinato uno via l’altro anche i nomi dei politici – locali e non solo – che in qualche modo avrebbero fatto parte dell’illecito sistema di cui Vincenzo Corso, direttore dell’Area tecnica, sarebbe stato il “manovratore”. Tra questi Carmine Dipietrangelo, particolarmente vicino a Corso, accusato da Borromeo di aver esercitato pressioni in una particolare gara d’appalto. Tra gli indagati figurano però altri politici, soprattutto consiglieri regionali, tra i quali Euprepio Curto (Fututo e libertà), Pino Romano (Pd), Vincenzo Cappellini (Pd) e l’ex assessore alla sanità Alberto Tedesco.