Il giudice Francesca Costa del Tribunale di Lecce ha ordinato la somministrazione gratuita da parte della Asl della terapia Di Bella, condannando l’azienda a rimborsare ad una ammalata di tumore le 25 mila euro sostenute per sottoporsi alla terapia.
Nella sentenza, il giudice ha evidenziato come la «terapia ufficialmente riconosciuta sia stata inefficace nel caso della paziente», mentre la terapia secondo il protocollo Di Bella «oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo, ha prodotto anche un miglioramento obiettivo e iconografico». Miglioramenti, secondo la sentenza, sono stati accertati sul piano clinico, strumentale e sintomatico, «atteso che dagli ultimi documenti emerge una situazione clinica in cui accanto ad una progressione di malattia sono evidenti riduzioni e addirittura la scomparsa di alcune lesioni con un miglioramento rispetto al periodo pre-trattamento che rende il trattamento stesso insostituibile».
Il giudice ha ritenuto documentata l’efficacia dei farmaci e dell’intera terapia Di Bella e ne ha disposto la somministrazione a carico della sanità pubblica.