L’Ostello della Gioventù chiuso dai baresi. Un’altra mazzata per Brindisi: e nessuno protesta

Brindisi perde un altro pezzo della sua storia e un punto di riferimento per il turismo visto che la struttura funzionava, nonostante fosse da tredici anni sulle spalle di un privato: la Regione Puglia ha deciso di chiudere l’Ostello della Gioventù di via Nicola Brandi, meta privilegiata di migliaia di giovani che lo utilizzavano per una vacanza a costi limitati.

La rabbia di Maurizio Lotesoriere (foto) che gestiva la struttura: “L’Ostello è stato chiuso per volere della “regione Puglia” nella persona del dott. Piccirillo che insistentemente nelle ultime settimane ha bombardato di telefonate il suo avvocato, affinché si curasse della effettiva chiusura. E’ triste sapere però che tutto è successo nel più assoluto silenzio: nessuno si è lamentato o si è chiesto come mai una struttura aperta da 52 anni viene chiusa non appena Bari (sede della Regione Puglia e di “Puglia Turismo”, guardacaso diretto dal succitato dott. Piccirillo) ne sia divenuta proprietaria. Anche se negli ultimi 15 anni almeno, quella struttura è stata una risorsa a costo zero per la città, si manteneva da sola senza finanziamenti di nessun tipo. Ora lasceranno che, senza manutenzione e nel completo abbandono, la struttura si trasformi in un altro rudere stile “Tommaseo” e poi il solito dritto (leggi “politico”) di turno, lo acquistera per un tozzo di pane e magari farà costruire una bella palazzina”.

Sabato la Regione Puglia si è fatta restituire le chiavi dopo che per tre lustri si era disinteressata completamente della struttura sulla quale pendeva da dieci anni un contenzioso tra l’ente pugliese e la cooperativa Forum Acli che aveva il compito di gestirla. Allo scioglimento della cooperativa, nel 2000, Lotesoriere si assunse l’onere di far sopravvivere l’Ostello nonostante la sua posizione di fatto non fosse mai stata regolarizzata in virtù del precedente contenzioso. Eppure Lotesoriere l’ha portata avanti con grande dignità e senza denaro pubblico fino a dicembre quando la Regione ha ottenuto dai giudici il possesso della struttura e invece di incontrare il gestore per verificare la possibilità di farla continuare a vivere, ne ha disposto immediatamente la chiusura. Se non è stato fatto già, a breve anch’essa finirà nel mirino degli abusivi e resterà un altro monumento alla memoria e un’altra vergognosa dimostrazione di quanto Brindisi non sia in grado di tutelare il proprio patrimonio e resti assoggettata ai capricci e al potere dei baresi.