“La storia del soldato”: al Verdi il capolavoro di Stravinskij: prezzo speciale di 10 euro

L’autore. Neppure la guerra poteva limitare il genio del musicista russo Igor Stravinskij, che nel 1918 era in esilio sul lago di Ginevra. Vedeva attorno a sé soltanto fame e povertà. Ma bastò l’incontro col poeta svizzero Charles-Ferdinand Ramuz e Stravinskij compose «La Storia del Soldato», Faust in miniatura dove il soldato cede il violino per un misterioso libro. È mignon tanto l’orchestra, sette strumenti, tanto l’allestimento.

Lo spettacolo. Lunedì 24 febbraio (ore 20.30) l’opera va in scena al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, con gli strumentisti dell’«Ensemble del Sud» diretti da Marcello Panni ad accompagnare Luigi Maio, «musicattore» genovese che darà vita ai personaggi in un avvincente gioco trasformistico.

La promozione. Al fine di promuovere la visione dello spettacolo, la Fondazione del teatro ha previsto per lo spettacolo il prezzo speciale di 10 euro, in qualsiasi settore della sala.

L’opera. «Una folle iniziativa»: fu così che Stravinskij, nelle «Cronache della mia vita», definì l’idea di comporre «La Storia del Soldato», opera pensata, inizialmente, per marionette da mettere in scena grazie a un teatrino ambulante in giro per la Svizzera, tra grandi città e piccoli paesi montani. Una folle iniziativa che fu sostenuta economicamente dal mecenate Werner Reinhart, clarinettista e industriale. Basata su due fiabe russe popolari («Il soldato disertore e il diavolo» e «Un soldato libera la principessa»), quest’opera da camera («Storia da leggere, recitare e danzare, non da cantare», come lo stesso Stravinskij la definì) fu rappresentata per la prima volta al Teatro Municipale di Losanna il 28 settembre del 1918. Stravinskij scelse sette strumenti soli appartenenti alle varie famiglie di un’orchestra: violino e contrabbasso per gli archi, clarinetto e fagotto per i legni, cornetta e trombone per gli ottoni e un solo percussionista.

La storia. Un Soldato in licenza incontra il Diavolo che gli offre un libro magico, che promette ricchezza, in cambio del suo violino. Dopo tre giorni trascorsi a casa del maligno (che in realtà sono tre anni), il milite torna al paese natìo dove viene scambiato per uno spettro ed è evitato da tutti. Disperato, cerca conforto nella ricchezza procuratagli dal libro, ma non è amato da nessuno. Un giorno il Soldato arriva ad un castello dove la Principessa giace a letto ammalata: chi la guarirà l’avrà in sposa. Ma al castello è giunto anche Satanasso nei panni di un violinista di corte. Con uno stratagemma il Soldato riesce a tornare in possesso del proprio violino e con la musica guarisce la principessa, che si innamora di lui. Il Diavolo maledice i due amanti: se usciranno dal reame, cadranno in suo potere. Vinto dalla nostalgia, il Soldato torna al suo paese, ma ad attenderlo c’è di nuovo il maligno.

La curiosità. Non si può non notare come la figura del Soldato, un burattino nelle mani del Diavolo, assomigli in modo impressionante al burattino «Petrouschka» (il Pinocchio russo) nelle mani del suo manipolatore-burattinaio.

L’allestimento. «La Storia del Soldato», a dispetto della sua apparente semplicità, è uno dei capolavori più misteriosi di Stravinskij: si tratta di pura musica, fondata sui rapporti, le proporzioni e le loro variazioni. Luigi Maio amalgama la recitazione alla scrittura orchestrale – in una istrionica e originale interpretazione che recupera lo spirito originale dell’opera secondo le intenzioni di Stravinskij e del poeta Ramuz: quello di uno spettacolo popolare, itinerante, quasi circense, in cui eventi musicali, scenici, coreografici e drammaturgici si fondono tra loro in una sola entità.

La citazione. «La musica mi si è qualche volta presentata in sogno. Fu durante la composizione dell’Histoire du Soldat e fui sorpreso e felice del risultato. Una giovane zingara seduta sul ciglio della strada. Aveva in grembo un bambino e per intrattenerlo suonava il violino. Il bambino era molto entusiasta di quella musica e l’applaudiva con le manine». Stravinskij e Craft, Colloqui con Stravinskij.

Si comincia alle ore 20.30
Durata spettacolo: 60 minuti senza intervallo
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it e tel. (0831) 229230 – 562554