Castello Alfonsino fuori dai finanziamenti pugliesi. Lo stupore di Muccio e De Maria

“E’ con immenso stupore l’aver appreso dalla stampa locale, l’assenza di finanziamenti utili al ripristino del Castello Alfonsino dall’elenco delle risorse per i programmi di intervento dei beni culturali presenti in Puglia”. E’ quanto dichiarano Toni Muccio, capogruppo Noi Centro al comune di Brindisi e Giuseppe De Maria, capogruppo NCD. “Nonostante gli innumerevoli inviti da parte del portavoce NCD Giampiero Epifani all’onorevole Elisa Mariano e al consigliere regionale Giovanni Brigante, per far si che concentrassero la massima attenzione per il nostro Castello, mi spiace constatare che né loro e né gli altri rappresentanti brindisini  in Regione e in Parlamento, si siano interessati minimamente alla vicenda.
Ci piacerebbe sapere con quali criteri siano state indicate le opere che usufruiranno di questi finanziamenti indicati all’interno del decreto già predisposto dall’ex Ministro Bray, concordato con la Regione Puglia, e soprattutto quali siano state le iniziative dei  nostri rappresentanti  regionali e nazionali che confermano cosi il precedente flop che consisteva nella distribuzione di 115 mln per la Puglia e solo 1 mln di euro per la Provincia di Brindisi (Museo archeologico a Fasano). Speravamo che, dopo le nostre sollecitazioni, sarebbero potuti intervenire almeno in questo secondo riparto dei finanziamenti (31,8 mln di euro), ma neanche questa volta è stato centrato l’obiettivo di rivitalizzare il nostro Castello, non destinando neanche un euro per la Provincia di Brindisi. Non possiamo credere che nella nostra Provincia nessun Comune, la Sovrintendenza, nessuna Diocesi e nessun privato, avesse pronto un progetto cantierabile meritevole di far parte di quell’esclusivo elenco presentato dalla Regione Puglia. 
Apprezzando le molteplici iniziative da parte delle varie associazioni mosse alla salvaguardia del Castello Alfonsino,  intendiamo essere solidali con loro e per questo saremo al loro fianco nelle prossime manifestazioni atte a far conoscere la reale situazione in cui versa il nostro monumento”.