Oggetti in fiamme in casa, la disperazione del protagonista: “Ho mandato via moglie e figli, aiutatemi a capire quello che sta succedendo”

Biagio Bufano fa il fabbro in una rivendita di infissi e serramenti che divide con un socio, in via Gravina Di Castro. La villetta in piazza Sandro Pertini, nel cuore di Casalini, se l’è fatta con i risparmi di una vita. E ora è costretto ad abbandonarla, ha già mandato via la moglie e i due figlioletti: si sente impotente contro l’ignoto. Ha visto con i suoi occhi oggetti prendere fuoco da soli e senza alcuna causa apparente. Non pronuncia mai la parola maleficio, né crede ai fantasmi. Tano che ha chiamato un suo vicino di casa che è fisico nucleare per cercare di capire quale reazione chimica o elettrica possa innescare incendi inspiegabili. Ma non ha trovato la soluzione.
Casalini fa poco più di mille abitanti in una frazione che nasce e muore lungo la strada che da Cisternino porta a Ostuni. C’è la carne buona in una rinomata braceria, le mozzarelle e poco più. La vita di Biagio, della sua famiglia e di tutta la piccola comunità è cambiata dal 15 marzo quando un sacchetto contenente tappi di sughero si incendia all’improvviso in garage. Il fabbro pensa a una marachella dei figli, che hanno otto e dieci anni. Due giorni dopo, sempre in garage, prende fuoco un contenitore di rifiuti.
Quando qualche giorno dopo, stavolta davanti agli occhi di Biagio, un fustino di detersivo va a fuoco all’ultimo piano della villetta, è chiaro che c’è qualcosa di assolutamente anomalo. I bimbi vengono spediti dai nonni per proteggerli dall’ignoto ma gli incendi si verificano ancora: nel vano garage prende fuoco un cartone con bottiglie di vino e birra e in un ripostiglio un contenitore di sacchetti di plastica.
In casa Bufano è una processione: arrivano il fratello elettricista, l’amico  fisico nucleare, i tecnici del gas. Un prete, quello no, perché Biagio fa il fabbro, è un uomo concreto, ed è sicuro che la questione sia tutta terrena.
“Ho bisogno d’aiuto”, mormora in lacrime davanti ai giornalisti. “Questa casa l’abbiamo costruita con i risparmi di una vita e io ora chiedo di non essere lasciato solo: devo essere tutelato”.
Il caso per ora è inspiegabile. La buonafede dell’uomo appare cristallina così come sembra poco probabile che qualcuno si stia divertendo a prendersi gioco di lui. Il grande ripetitore telefonico che si trova poco lontano dall’abitazione è uguale a tanti altri che si trovano nei centri abitati e comunque nessuno dei vicini ha lamentato problemi simili. La famiglia Bufano vive nella villetta da 13 anni. “Spero che gli organi competenti vengano subito a darmi una risposta. Quando un uomo è impotente davanti a una situazione del genere è un uomo perso”.

(Nella in alto Biagio Bufano. Qui sotto, la villa in cui si verificano gli strani fenomeni, i tappi che hanno preso fuoco nel primo incendio e i danni accanto alla lavatrice)