Uno spinotto per collegare il telefonino al caricabatteria: era nel piatto di patate servito a un ragazzino di 13 anni ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi.
E’ l’ultimo paradosso nella struttura sanitaria in cui gli ascensori ancora non funzionano e per raggiungere i piani più alti (pediatria è al decimo) sono necessari veri e propri tour de force.
Le patate al forno sono state preparate dalla Gemeaz, la società cui la Asl ha affidato l’appalto per la refezione. Per fortuna lo spinotto è finito nel piatto di un ragazzino più grande che, per proprio scrupolo e una certa diffidenza per i pasti offerti in ospedale, ha ispezionato con la forchetta il contenuto del piatto prima di iniziare a mangiare.
E’ stato così che si è accorto della presenza di quello strano oggetto nero tra le patate al forno. A quel punto ha chiamato il padre che ha chiamato prima il personale del reparto e poi è sceso negli uffici della Gemeaz, portando con sé lo spinotto.
L’azienda si è scusata e lo stesso ha fatto il direttore sanitario Stefano Rossi che ha promesso un’indagine interna per l’accertamento di eventuali responsabilità: “Fatti del genere non possono accadere”, ha detto.
E in effetti ha ragione. Perché se invece di un ragazzino di 13 anni, il destinatario di quel piatto di patate fosse stato un bambino più piccolo e meno attento, forse ora si starebbe raccontando di un’altra tragedia. Avvenuta, paradossalmente, nel posto in cui la gente dovrebbe essere curata e tutelata.