Condanna definitiva, torna in carcere l’ispettore Filomena

Per anni è stato considerato il miglior poliziotto di Brindisi, poi è diventato il più influente, infine è stato considerato un fuorilegge: l’ispettore Pasquale Filomena, oggi 58enne, ex capo della Sezione catturandi della squadra mobile, uomo di punta nella lotta alla criminalità organizzata negli anni Novanta, è tornato in carcere perché è divenuta definitiva la condanna a nove anni e due mesi di reclusione per alcuni episodi che segnarono profondamente la storia brindisina. Uno su tutti: l’omicidio dello scafista Vito Ferrarese, avvenuta tra il 14 e il 15 giugno 1995.

Filomena, che deve scontare una pena residua di sei anni e quattro mesi di reclusione, si è presentato – accompagnato dai suoi legali – nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, lo stesso in cui fu rinchiuso nel 1998, quando venne arrestato insieme al questore Franco Forleo e ad altri personaggi di primissimo piano della polizia brindisina.

Filomena, che è in pensione dallo scorso febbraio, usufruirà dell’indulto di tre anni e presto potrebbe lasciare il carcere per gli arresti domiciliari o magari per l’affidamento ai servizi sociali. Nonostante la seconda parte della sua carriera sia stata macchiata da quegli episodi, restano nella storia arresti clamorosi come quello del latitante Marco Pugliese in Brasile.