Scandalo farmacie: imputati l’ex deputato, il senatore e altri 15 tra dirigenti e consiglieri comunali di Francavilla Fontana

Si terrà il prossimo 12 dicembre davanti al gup del tribunale di Brindisi l’udienza preliminare del procedimento sul cosiddetto “affare farmacie” a carico dell’ex sindaco di Francavilla Fontana Vincenzo Della Corte, del presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brindisi Gabriele Rampino e di altri 15 imputati tra consiglieri comunali di centrodestra e dirigenti del Comune di Francavilla Fontana. Fra questi: l’ex deputato del Pdl Luigi Vitali e il senatore, anche lui pidiellino, Pietro Iurlaro.

Secondo la Procura gli imputati avrebbero abusato dei propri poteri per favorire Gabriele Rampino con l’approvazione del piano delle nuove farmacie da aprire in città, a discapito non solo dei concorrenti Maria Teresa Bungaro e Francesco Cannalire, ma di un intero quartiere, la zona 167, il più povero di Francavilla, lasciato con una sola farmacia: quella di Rampino, appunto, che avrebbe dovuto detenere il monopolio dell’intera zona.

L’inchiesta a carico dei 17, allora solo indagati, è venuta alla luce lo scorso marzo, poche ore prima che il sindaco Vincenzo Della Corte fosse arrestato per truffa ai danni del sistema sanitario nazionale, in un’altra inchiesta.
Un duplice terremoto che ha portato, poche settimane più tardi, alle dimissioni del primo cittadino e allo scioglimento del Consiglio comunale. Assemblea che, se fosse ancora operativa, risulterebbe per più della metà imputata.

Istigatore” dell’intera operazione, secondo il pubblico ministero Valeria Farina Valaori che ha condotto le indagini, è il presidente dell’Ordine dei farmacisti Gabriele Rampino. Mentre la figura dell’ “autore materiale” del reato viene individuata nel dirigente dell’Ufficio tecnico Pietro Incalza. Questi, con una nota allegata alla delibera del Consiglio comunale del 19 aprile 2012 per la “Modifica alla pianta organica delle farmacie”, avrebbe “attestato il falso” dichiarando che la zona Sud Est della città degli Imperiali risultava idonea all’apertura di nuove farmacie sia per densità demografica, che per l’espansione urbanistica, che per l’assenza di altre farmacie.
Tutto falso, secondo il pubblico ministero, perché non solo l’area in questione non risponde ai requisiti imposti dalla legge per demografia ed espansione urbanistica, ma anche perché due farmacie, in quell’area, c’erano già: oltre a due parafarmacie.
Tutto questo mentre l’area Est del centro abitato, la cosiddetta zona 167 (il quartiere San Lorenzo), rispondente a tutti i requisiti previsti dalla legge, e decisamente più bisognosa di farmacie, viene completamente tagliata fuori dal nuovo piano per favorire il monopolio di Rampino.

Nonostante l’evidenza delle falsità contenute in quel documento, le quali non potevano essere sfuggite a politici e amministratori poiché ampiamente dibattute negli ambienti cittadini nelle settimane precedenti, il 19 aprile del 2012 la maggioranza di centrodestra del Consiglio comunale approvò la delibera. Votarono a favore Vincenzo Della Corte, Luigi Vitali, Pietro Iurlaro, Michele Iaia, Cosimo Di Maria, Giovanni Passiatore, Antonio Sgura, Massimiliano Cozzi, Euprepio Di Castri, Cosimo Sarli, Carmine Calò, Vincenzo Petronelli, Tommaso Attanasi e Angelo Della Porta. Tutti, ora, imputati.

Emilio Mola