Una bimba che accarezza il viso di un neonato con la mano sporca di crema, le due madri che quasi arrivano alle mani e poi il giorno dopo se la vedono i loro uomini. Doveva essere un chiarimento, ma spuntano le armi: viene ucciso il nonno del neonato e colpito gravemente il padre.
E’ questo il movente dell’omicidio di Mino Tedesco e del ferimento di Luca la mattina di Ognissanti. Una banale lite nata durante un veglione di Halloween riservato a fantasmini e streghette la sera prima della sparatoria. Una disputa tra “femmine” che poi i “maschi” hanno risolto a colpi d’arma da fuoco. Forse temeva qualcosa Luca Tedesco che all’appuntamento con Sandro Polito e Andrea Romano si era presentato accompagnato dal padre. Ma di sicuro pensava che magari poteva scapparci una scazzottata e si era portato il genitore a dargli man forte. Non certo che potessero sparargli per una storia del genere.
Il retroscena è emerso ieri mattina durante l’interrogatorio dell’unico giovane arrestato, Alessandro Coffa, il quale è l’unico del terzetto a non esser scappato dopo l’omicidio. Lo hanno sottoposto a prova stub per verificare se abbia sparato. Ma lui se n’è tirato fuori: “Non c’entro nulla”, ha detto.
La bambina che ha innocentemente provocato la reazione omicida è la figlia di uno dei due fuggitivi cui carabinieri e polizia danno la caccia da quattro giorni. Entrambi erano agli arresti domiciliari. Sandro Polito ha una fedina penale lunga già alcune pagine, specializzato in estorsioni, in furti ma anche protagonista di frequenti evasioni dai domiciliari. Nonostante ciò era ancora detenuto in casa. Nella stessa scala, al civico 22 di piazza Raffaello, rione Sant’Elia, abitano sia Alessandro Coffa che Andrea Romano. Quest’ultimo era agli arresti in regime di detenzione con braccialetto elettronico, equiparata a tutti gli effetti alla reclusione in carcere.
Polito, Coffa e Romano hanno affrontato i Tedesco, padre e figlio. Non si sa quanta premeditazione ci fosse nell’omicidio. Di certo le vittime sono giunte alla palazzina di Sant’Elia disarmate, con due diverse auto. Pensavano a un chiarimento rapido e poi sarebbero andati a pranzo per la festa dei Santi. E invece sono rimasti nell’androne della palazzina in un lago di sangue. Almeno sei revolverate, mortali per Mino, quasi per Luca.
Ieri l’esame autoptico sul dipendente della Monteco che lascia moglie e tre figli. Le esequie si svolgeranno alle 15.30 presso la parrocchia San Lorenzo da Brindisi.
(Nelle foto a sinistra dall’alto Sandro Polito e Alessandro Coffa, a destra Andrea Romano)