Una mozione di sfiducia a firma dei componenti del comitato portuale contro l’attuale presidente dell’Authority Hercules Haralambides e l’invio di una ristretta delegazione a Roma per discutere del futuro dello stesso ente col ministro Maurizio Lupi. E’ il distillato prodotto dalle oltre due ore di dibattito tenutosi oggi pomeriggio a palazzo Nervegna nel corso della riunione convocata dal sindaco Mimmo Consales con i rappresentanti istituzionali delle forze politiche, dei sindacati e degli operatori del porto. Un incontro al quale hanno partecipato anche parlamentari e consiglieri regionali di tutti i partiti, richiesto per fare sintesi attorno a una posizione da tutti condivisa che abbia quale unico faro di riferimento la rinascita del porto di Brindisi, dopo vent’anni di gestione ritenuta all’unanimità dei presenti “fallimentare”.
Accanto al sindaco Consales che ha introdotto i lavori si sono succeduti capigruppo, operatori, parlamentari e componenti del comitato portuale. Ogni intervento è stato in parte la ripetizione del precedente. Uno e uno solo il filo rosso: Haralambides deve dimettersi. Ma sul dopo nessuno ha saputo fornire suggerimenti degni di nota. Per Giovanni Brigante (Sviluppo e Lavoro) “il ministro Lupi deve liberarci da questo soggetto che non si è mai rapportato con la città e che ha preso ogni critica per un reato di lesa maestà”.
Di avviso leggermente diverso Roberto Fusco e Riccardo Rossi che invitano il sindaco a raccogliere un mandato del Consiglio comunale e a evitare “processi in contumacia contro Haralambides, che sanno tanto di medioevo”. Per il monotematico si è espresso anche Massimiliano Oggiano (la Puglia prima di tutto), mentre Salvatore Brigante ha ricordato come il responsabile della distruzione del porto non sia stato solo Haralambides, ma 20 anni di continue cattive gestioni. Il senatore del Pd Salvatore Tomaselli ha applaudito all’iniziativa di Conasles: “Non ho mai visto tutti i protagonisti del territorio riuniti assieme per il porto” e ha invitato gli stessi a non lasciarsi sfuggire questa occasione perché, ha avvertito: “E’ l’ultima possibilità che abbiamo”.
Poi è stata la volta di Malcarne che, rivolgendosi ai suoi colleghi di comitato, più che ai politici, ha invitato tutti a un’azione di coraggio e responsabilità, affinché tutti firmino una chiara e netta mozione di sfiducia contro Haralambides. Proposta accolta, come quella del sindaco di organizzare una delegazione ristretta per incontrare Lupi. Insomma: l’unità politica e istituzionale attorno al porto sembra, dopo settimane se non mesi di scontri, essere germogliata. Resta ora da chiedersi a cosa serva. Se solo a cacciare il professore greco, o a realizzare una visione più ampia e concreta del futuro del porto.