Un brindisino che viveva nel campo Rom a capo della banda di rapinatori

Il capo della banda, il brindisino Roberto De Paola (foto Pasquale Bove), coordinava le rapine dall’interno di un campo nomadi alla periferia di Rimini dove viveva insieme alla sua donna, una giovane romagnola. I rom stavolta non c’entrano nulla perché i complici di De Paola sono tutti italianissimi: un altro brindisino, Gianluca Calabrese (37 anni), un mesagnese, Francesco Balestra (34) e poi gente del posto: il riminese Marco Mangianti, 30 anni, il suocero Fabio Proietti, 52, e Ferrari Jonny, 43, di Jesi. Ai domiciliari il 71enne Giancarlo Fabbri, anch’egli di Rimini.
La banda, come è stato spiegato dagli inquirenti, era collegata con quella di altri brindisini che svaligiavano supermercati nella stessa zona: Andrea Romano, Alessandro Coffa, Bryan Maggi, Alioscha Lazzoi e Davide Fontò.
Nel corso dell’operazione della Squadra Mobile, denominata «Black car», dall’auto nera  usata dalla banda per i colpi, sono state effettuate numerose perquisizioni, che hanno permesso di sequestrare materiale compromettente.
La polizia, dopo una lunga indagine partita dalla prima rapina del 19 ottobre del 2013 in un supermercato di Rimini, ha raccolto prove a carico del gruppo che è ritenuto responsabile di almeno tre rapine a supermercati nel Riminese, una a Jesi, una ad un ufficio postale di Caselle Torinese e 13 furti in appartamento tra Rimini, Pesaro, Forlì e Asti.
Tra gli appartamenti svaligiati,anche la villa del titolare della famosa azienda «Sacla».