“Falso ideologico”: è questa la nuova accusa ipotizzata nei confronti del capo dell’Ufficio tecnico di Ostuni, Roberto Melpignano, e del collaudatore Michele Fuzio, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo verificatosi nella scuola elementare Pessina.
Le nuove accuse sono relative alla redazione di certificazioni preliminari che consentirono, nel gennaio scorso, la riapertura della scuola dopo anni di lavori di ristrutturazione.
Sono cinque le persone indagate di crollo colposo e di lesioni: oltre a Melpignano e Fuzio, anche due responsabili delle ditte esecutrici dei lavori, Palmiro Brocca e Vito Urgesi, e il direttore dei lavori, Salvatore Molentino. A carico dei soli Melpignano e Fuzio anche la nuova accusa.
Le indagini sono condotte dagli investigatori del commissariato di Ostuni e coordinare dal pm Pierpaolo Montinaro. Il magistrato ha incaricato di una consulenza tecnica all’interno della scuola l’ingegnere Michele Colella che sarà affiancato da un esperto nominato dalla difesa, Ruggero Carcano.
Nel crollo, avvenuto la mattina del 14 aprile, rimasero feriti due bambini (15 e dieci giorni di prognosi) e una maestra.