Feelgood, arriva la guardia finanza: fatturato milionario gestito con una “no profit”. Maxisequestro di beni ai titolari, indagate sei persone

Formalmente è un ente no profit, una società sportiva “non lucrativa”: in realtà la guardia di finanza ha scoperto un’evasione fiscale da capogiro e disponibilità economiche per i proprietari e i loro familiari. Sei persone che ruotano intorno al Feelgood Wellness Acqua Spa di Cellino San Marco sono state denunciate dalla guardia di finanza di Brindisi per reati tributari di importo consistente. Le fiamme gialle hanno eseguito il sequestro per equivalente di beni e disponibilità finanziarie degli indagati a garanzia del recupero effettivo delle imposte evase.
In esecuzione di un decreto emesso dal gip Giuseppe Licci su richiesta del pm Raffaele Casto, il Nucleo di polizia tributaria ha eseguito il blocco d’investimento, conti correnti, quote societarie, una villa di pregio e 25 immobili, tra fabbricati e terreni, oltre a un’auto di lusso, per un valore complessivo di un milione di euro.
La Feelgood Wellness Acqua Spa, con piscine, palestra e centro wellness, pubblicizzato ampiamente sugli organi d’informazione, si dichiarava al fisco come attività non lucrativa per poter versare solo qualche migliaio di euro all’anno pur avendo un giro d’affari milionario.
Questo ha indotto i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi, insospettiti dall’elevato tenore di vita dei proprietari e dei loro familiari, a sottoporre a verifica fiscale l’attività dell’ente “no profit”.
I finanzieri hanno scoperto – dall’esame di migliaia di messaggi di posta elettronica e della contabilità parallela, contenuta in una pen drive rinvenuta durante l’ispezione – che degli utili conseguiti dall’ente “non lucrativo” e quindi non distribuibili, una parte sostanziosa finita invece sistematicamente nelle tasche dell’amministratore e dei suoi familiari, mentre la fetta più consistente veniva trasferita a un’altra società della stessa famiglia, utilizzando contratti e fatture falsi.
Anche i 126 lavoratori impiegati nella struttura, che erano stati”ingaggiati” con lettere di collaborazione sportiva con il solo obiettivo di non pagare contributi e imposte, in realtà, percepivano più di quanto risultasse dalle carte della società.
La struttura sportiva, che non è stata interessata dal sequestro (dunque tutte le attività sportive proseguono regolarmente), è intestata a una società immobiliare di famiglia mentre la gestione dei servizi era affidata alla “no profit”.
Parallelamente alle indagini vanno avanti i procedimenti amministrativi nei confronti delle due società di famiglia per l’accertamento di redditi imponibili pari a quattro milioni di euro, un’Iva dovuta per 700 mila euro, e mancati versamenti di contributi Inps e Inail per circa 400 mila euro.
Il Feelgood si estende su una superficie di 40 mila metri quadrati alla periferia di Cellino, di cui 3.000 dedicati alle attività sportive. La struttura è suddivisa in tre aree dislocate su tre livelli: wellness, acqua e spa. Il centro ha un’area congressi da 120 posti e tre piscine, una semiolimpionica, una per i più piccoli e una di acqua iodata.

 Con una nota inviata alla stampa, l’amministratore della società, Giovanni Martina, chiarisce: “Nel ribadire la fiducia verso l’operato della Magistratura, si conferma che l’attività della Società non risulta in alcun modo interessata dai provvedimenti presi dall’Autorità giudiziaria. La stessa prosegue con gli stessi termini e modalità che le hanno consentito fino ad ora di godere della fiducia e dell’apprezzamento dei suoi utenti”.