Il popolo dei fedeli brindisini e il Papa uniti nella lotta agli orchi della Chiesa

di Giancarlo Sacrestano

Anche questa mattina il nostro profilo Facebook ha segnato temperatura al calor bianco in concomitanza con la pubblicazione delle ultime notizie relative al sacerdote brindisino, accusato di aberranti reati di violenza sessuale verso minori. Le reazioni dei nostri lettori, sono state contraddistinte da una altissima violenza ed incontenibile rabbia. Bene, cioè malissimo.

Il popolo della rete non va per il sottile ed esprime una radicale tolleranza zero nei suoi confronti che si estende a coloro i quali lo hanno coperto o lo hanno persino agevolato. Alle 13.47, il più diffuso quotidiano nazionale, nella sua versione on line “corriere.it” pubblicava la notizia “Il Vaticano processa i vescovi che proteggono i preti pedofili”.

Papa Francesco nel novero delle riforme della Curia romana, introduce il reato di abuso d’ufficio episcopale. Saranno affidati alla Congregazione della dottrina della fede i giudizi sui prelati che, non danno seguito alle denunce di abusi su minori. La proposta di istituire un tribunale ad hoc per i reati di pedofilia è stata presentata – ha riportato ai giornalisti, il responsabile della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi – nella relazione del cardinale Sean Patrick O’Malley presidente della Commissione per la tutela dei minori. N

elle scorse riunioni della commissione per la tutela dei minori era stato avanzato – da due membri dell’organismo, Mary Collins e Peter Saunders, che da bambini furono abusati da alcuni preti – di introdurre il principio della “accountability”, (il neologismo sintetizza quei meccanismi che regolano la relazione tra governanti e governati) cioè dell’assunzione di responsabilità, per i vescovi che hanno sottovalutato o insabbiato le denunce di abusi sessuali del clero sui minori.

Molto si è scritto dell’intreccio complicato che intercorre tra il sacerdote indagato e gli alti prelati che hanno guidato la diocesi di Brindisi. Il magistrato, infatti, ha ritenuto doveroso ascoltare l’Arcivescovo Emerito S.E.R. Mons. Rocco Talucci. Assoluto e giustificatissimo riserbo si mantiene in ordine all’attuale ordinario diocesano, cui però il sacerdote agli arresti domiciliari avrebbe, in tempi non recenti, scritto una missiva così come si evince dalla registrazione telefonica riportata a pag. 26 dell’Ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari. Peschiulli, parlando ad un sacerdote suo interlocutore dice: “Dov’è il mio vescovo? O c’è un solo Vescovo per condannare e ordinare? A differenza di quello che dice Papa Francesco. Così gli ho scritto … Non m’importa, che perdo io? Ormai, non perdo più niente …Io mi domando … io ho un Vescovo! O il Vescovo esiste solo per condannare, ordinare, descritti … Per questo esiste il Vescovo? E’ tutto differente da quello che dice Papa Francesco … Voglio vedere cosa mi risponde. dopo inutile.”

Il popolo dei fedeli della Chiesa brindisina, compresi quelli che anche stamani hanno espresso la loro rabbia violenta, sembrano ricevere a poche ore, proprio dal Papa un sostanziale ascolto alla loro lamentela. Non solo i preti pedofili,ma anche i loro vescovi saranno riconosciuti responsabili del reato di abuso.

La riforma giudiziaria vaticana, sembra accoglie parte del percorso che la giustizia civile italiana ha già sancito con una sentenza del tribunale di Lecce, che in primo grado, lo scorso gennaio 2014 condannava l’ex vescovo di Nardò, Domenico Caliandro per concorso in abuso sessuale. Quel che appare evidente ed è leggibile immediatamente che nei confronti dei preti, i loro superiori, il popolo di Dio e il suo Pastore, il Papa, appaiono uniti in una lotta senza quartiere per smascherare la tana degli orchi che infesta la Chiesa.