Cinque persone sono state denunciate dagli uomini del Comando Stazione Forestale di Ostuni, per violazioni al testo unico ambientale, in diversi interventi operati rispettivamente nei comuni di Ostuni, Ceglie Messapica e Francavilla Fontana. In particolare in località Montelarena del comune di Ostuni è stato posto sotto sequestro penale un cantiere edile di oltre trecento metri quadri interessato dall’abbruciamento illecito di diverse tipologie di rifiuti, nonché dal deposito incontrollato sul suolo di ingenti quantità di rifiuti da demolizione e dallo smaltimento degli stessi mediante spandimento e interramento nel suolo. Pratiche irregolari, eseguite in totale assenza di autorizzazioni. Il titolare dell’impresa edile, C.M. di anni 32, è stato deferito alla A.G. a norma del testo unico ambientale. Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Brindisi. Gli uomini del Corpo Forestale di Ostuni coordinati dal vice ispettore Giovanni Rosselli, in due distinti interventi eseguiti nei comuni di Ostuni e Ceglie, hanno scoperto altrettanti soggetti che svolgevano la raccolta e il trasporto di rifiuti speciali anche pericolosi in assenza dei titoli abilitativi e non scortati dai formulari di identificazione dei rifiuti.
In particolare in località S.Caterina del comune di Ostuni venivano effettuati illecitamente trasporti di rifiuti ferrosi, pneumatici fuori uso e parti di motori esausti etc., mentre nel comune di Ceglie si trattava di rifiuti da demolizione destinati ad essere smaltiti illecitamente in siti non autorizzati.
Anche in questo caso gli uomini del Corpo Forestale hanno proceduto al sequestro degli autocarri utilizzati nel trasporto non autorizzato dei rifiuti ed al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria di L.G., 62 anni di Ostuni e di U.F., 62 anni di Ceglie M.ca.
Durante un posto di controllo iniziato in località Bax del Comune di Ceglie è stato fermato presso un centro di raccolta metalli di Francavilla Fontana un autocarro che trasportava rottami ferrosi e veicoli fuori uso parzialmente pressati non bonificati, non smontati né sezionati, identificati dalla norma come rifiuti speciali pericolosi.
Dalle verifiche eseguite veniva accertato che il trasporto era effettuato a bordo di un mezzo non autorizzato alla raccolta e al trasporto di tali tipologie di rifiuti e scortato da un documento falso che indicava una tipologia di rifiuti non pericolosi.
Per tali motivi l’autocarro ed i rifiuti trasportati veniva sequestrato con deferimento all’autorità giudiziaria della ditta di trasporto, del rappresentante legale, D.M.S. di anni 42 e del trasportatore, T.P. di anni 44.