Batterio killer in ospedale: salgono a 19 le morti sospette

Salgono a 19 le morti avvenute all’ospedale Perrimo di Brindisi e presso il centro Neurolesi di Ceglie Messapica e che potrebbero essere riconducibili all’infezione di Klebsiella, il batterio killer che profila nei reparti e nelle sale operatorie. Oltre ai sei decessi avvenuti tra la primavera e l’estate del 2015, sono sotto la lente della procura 13 verificatisi nel 2013.
Al vaglio dei Nas, coordinati dal sostituto procuratore Milto De Nozza, sono in realtà ben 37 casi di infezioni contratte solo tra maggio e settembre 2015, sei dei quali culminate con la morte del paziente. Si esaminano con attenzione le cartelle cliniche per verificare se le morti possono essere in qualche modo collegate con la presenza del batterio. La Klebsiella pneumoniae colpisce persone in una situazione di salute già precaria, soprattutto anziani o pazienti immunodepressi esposti in modo particolare a infezioni ospedaliere.
Oltre a valutare gli aspetti clinici, i Nas intendono verificare se i primari dei reparti hanno regolarmente denunciato la presenza del batterio e se le direzioni sanitarie abbiano seguito i previsti protocolli.
La Klebsiella si rifugia spesso nei climatizzatori e proprio ieri all’ospedale Perrino gli operai si sono messi al lavoro per sostituire i filtri. Certo, un’operazione che probabilmente andava fatta già all’inizio dell’estate, ma meglio tardi che mai.
Gli ispettori sanitari sono al lavoro con tamponi e provette per analizzare reparti e sale operatorie perché da un lato si vuole capire il perché di quelle morti ma dall’altro, soprattutto, evitare altre infezioni.
Per il momento nel fascicolo di De Nozza non esistono nomi di indagati, ma solo le generalità dei morti: se questi ultimi diventeranno anche “vittime” è probabile che anche la lista dei presunti responsabili possa iniziare a essere compilata.