Sono undici gli indagati per le torri eoliche realizzate da Enel Green Power tra gli uliveti di San Vito dei Normanni. Si tratta di Salvatore Sciuto, di Catania, responsabile unità progetti e impianti geotermici di Enel; Wilhel Richard Paul Ingmar, di Essen (Germania), responsabile area sviluppo Italia di Enel Green Power; Domenico Pecere, di Ostuni ,redattore della perizia agronomica; Vincenzo Paolo Cavallo, di Ostuni, direttore dei lavori; Francesco Giudice, capo dell’Utc del Comune di San Vito; Francesco Coluccia, di Uggiano La Chiesa, responsabile servizio Agricoltura della Regione; Alfredo Semeraro, di Brindisi, funzionario dell’ufficio Attuazione Pianificazione paesaggistica della Regione Puglia; Maria Raffaella Lamacchia, dirigente dello stesso ufficio; Francesca Pace, di Noci, dirigente servizio Assetto del Territorio; Teodoro Pomes di Brindisi e Francesco Sergi, di Ostuni, redattori della perizia geologico-tecnica.
Secondo il pm Milto Stefano De Nozza l’impianto sarebbe difforme all’autorizzazione unica regionale ricevuta in quanto realizzata in un’area diversa da quella indicata, dunque la gittata delle pale in caso di rottura accidentale potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza degli abitanti della zona.
L’opera, inoltre, sarebbe stata iniziata oltre termine e quindi sulla base di una autorizzazione unica priva di efficacia ed emessa per altro in violazione di legge: per il pm andava sottoposta a Via (Valutazione di impatto ambientale).
Ma soprattutto impianti del genere sarebbero incompatibili con il paesaggio degli oliveti.
“Enel Green Power precisa – si legge in una nota della società – che è parte della propria filosofia realizzare i propri impianti per la produzione di energia rinnovabile in modo sostenibile ed in piena conformità alla legge. La società non ha interesse a costruire impianti da fonti rinnovabili in contesti locali ostili o comunque poco favorevoli agli investimenti, anche se sostenibili. Rimanendo confidenti sulla correttezza dei comportamenti dei propri manager, considerate le innumerevoli difficoltà e le opposizioni di parte della comunità locale, il progetto di San Vito dei Normanni è stato abbandonato da tempo e non vi è alcuna intenzione di realizzare altri investimenti nella zona”.