Perrone era protetto da insospettabili e idolatrato su Facebook. L’ex latitante tornato in cella

“Stava diventando un idolo, con apprezzamenti espressi anche su Facebook, e questo ha complicato l’indagine perche’ ha avuto una rete di protezione locale non solo di pregiudicati ma anche di insospettabili, come Stefano Renna, il gestore del bar Bar8 di Trepuzzi, che lo ospitava”. Lo ha dichiarato all’ANSA Sabrina Manzone, dirigente della Squadra mobile di Lecce, riferendosi alla cattura, da parte della polizia di Stato e di agenti della polizia penitenziaria, dell’ergastolano Fabio Perrone, che era evaso il 6 novembre scorso.
“E’ stata una indagine complessa – ha aggiunto Manzone – coordinata in modo egregio dall’autorita’ giudiziaria che ci ha visto impegnati per due mesi 24 ore su 24. L’attivita’ d’indagine, supportata da intercettazioni, ci faceva credere che Perrone non avesse mai lasciato Trepuzzi e le zone limitrofe. Si spostava continuamente tra Trepuzzi e Casalabate, cambiando ogni due giorni casa. Nel covo in cui e’ stato catturato era arrivato appena da un giorno”.

“Triglietta” è stato trasferito nel carcere leccese di Borgo San Nicola.

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