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Brindisini indagati per violenza sessuale a Malta: nessun video sui cellulari

Non sarebbero state rinvenute immagini della presunta violenza, né tracce di una loro eventuale diffusione attraverso piattaforme social, nei telefoni cellulari dei cinque giovani brindisini (uno dei quali ancora minore all’epoca dei fatti) indagati per una violenza sessuale di gruppo commessa a Malta nei confronti di una 19enne di Conegliano (Treviso) la notte del 22 luglio scorso: è quanto emerge dall’analisi forense dei dispositivi, i cui risultati sono stati depositati nei giorni scorsi sul tavolo del sostituto procuratore della Procura di Brindisi Pierpaolo Montinaro, competente per territorio.
La giovane aveva presentato denuncia presso i Carabinieri al rientro in Italia, sostenendo che l’episodio si sarebbe consumato nell’appartamento preso in locazione dai giovani al termine di una serata trascorsa nei locali del centro di Malta e che gli indagati avrebbero approfittato di una sua condizione di inferiorità psichica e fisica, dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, registrando gli abusi.
Dall’analisi dei telefoni cellulari, tuttavia, non sarebbero emersi video dell’accaduto né elementi che indichino una loro trasmissione a terzi.
Gli indagati si sono sempre difesi parlando di rapporti sessuali consensuali: una tesi ribadita anche in un memoriale scritto inviato agli inquirenti.
Con il deposito della perizia tecnica sui dispositivi elettronici, l’inchiesta potrebbe avviarsi al termine, con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Marina Poci