Brindisi, si finse veggente per truffare persone fragili: condanna definitiva per Paola Catanzaro

Si chiude con una condanna a cinque cinque anni e sei mesi di reclusione, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, la vicenda giudiziaria della finta veggente di Brindisi Paola Catanzaro, nata Paolo e conosciuta negli ambienti televisivi come Sveva Cardinale: la Cassazione ha confermato la sentenza di colpevolezza della Corte d’Appello di Lecce, riducendo però l’entità della pena a causa della intervenuta estinzione per prescrizione di alcuni reati fiscali. Catanzaro è stata ritenuta dai magistrati dell’ultimo grado di giudizio capo e promotrice di una organizzazione criminale nella quale, prima della transizione di genere, millantava inesistenti poteri mistici, facendosi intestare cospicue somme di denaro e beni immobili di pregio per piantare croci in tutto il mondo al fine di allontanare il maligno ed attirare la benevolenza di Dio.
Con Paola Catanzaro sono stati condannati in via definitiva il marito Francesco Rizzo (quattro anni e otto mesi) e Anna Picoco (un anno e due mesi). Annullata, con rinvio a diversa sezione della Corte d’Appello di Lecce per la rideterminazione della pena, la condanna a un anno e dieci mesi per la sorella Giuseppa Catanzaro.
Erano già definitive le condanne a un anno e dieci mesi per gli altri imputati del processo: Giuseppe Conte, Anna Casciaro e Stefania Casciaro.
Sarà quantificato in sede civile il risarcimento alle tre parti offese costituitesi parti civili.
Catanzaro, dichiarando di essere testimone sin dall’età di 17 anni di apparizioni della Madonna, che le affidava messaggi e la rendeva capace di poteri curativi, cominciò il suo percorso da veggente radunando intorno a sé fedeli nella chiesetta sconsacrata di contrada Uggio, a Brindisi, e convincendo centinaia di credenti in tutta Italia a consegnarle denaro in cambio di previsioni e preghiere di affidamento. Si stima che decine di persone siano state truffate, anche se pochissime di loro hanno denunciato e soltanto tre hanno avuto il coraggio di mettere da parte il pudore per affrontare il processo. Tra i truffati si registrano gente comune, spesso in condizioni di fragilità emotiva, ma anche grossi imprenditori (soprattutto del Brindisino e del Barese), famosi manager e diversi personaggi del mondo dello spettacolo (tra cui Mietta e Ivana Spagna).
L’inchiesta cominciò con una indagine della Guardia di Finanza di Brindisi culminata nel 2018 con l’arresto della falsa veggente e il sequestro di beni per circa quattro milioni di euro: soltanto la minima parte, purtroppo, di quanto incassato dalla mistica e dai suoi sodali.
Marina Poci