Brindisino muore in cella a Ibiza: i familiari vogliono la verità

I parenti di un 37enne, morto il 30 dicembre scorso nel carcere di Ibiza in Spagna, hanno presentato un esposto alla Procura di Brindisi chiedendo il sequestro della salma, per accertare le cause del decesso al momento ricondotte a un suicidio. La salma è attesa domani di rientro in Italia. L’uomo, Marco Celeste, era detenuto dal 26 giugno perché accusato di aver appiccato un incendio in un bosco. Si trovava a Ibiza per lavoro da 4 anni. Nessun elemento, secondo la madre e il fratello che hanno sottoscritto l’esposto redatto dall’avvocato Giacinto Epifani, avrebbe potuto far ipotizzare che il ragazzo volesse suicidarsi. Stava per lasciare il carcere e per questo aveva mostrato la propria felicità, a quanto riferiscono: aveva detto di stare bene proprio il giorno prima di morire, all’interno della cella che condivideva con altre persone. Nel ricostruire i fatti, i familiari fanno riferimento a un intervento chirurgico avvenuto a novembre del 2020 per una sospetta frattura a una gamba e che era stata giustificata, affermano i denuncianti, a un infortunio avvenuto durante una partita di calcetto nella struttura penitenziaria.